sabato 16 marzo 2019

L'Agnese di Paer e il Caso Scala-Arabia Saudita: due appuntamenti che tormentano i sonni degli italiani

L'attesa è finita. Questa sera, finalmente, su Classica HD, si potrà assistere alla rappresentazione della poco nota opera di Paer, Agnese che il nuovo Sovrintendente, Graziosi, del Regio di Torino ha messo in cartellone, dimenticando di essere passato dal 'Festival Pergolesi-Spontini' - dove le riesumazioni sono di moda - al Teatro Regio piemontese.

 Questa sera si fermeranno tutti, come in uno sciopero generale, per piazzarsi davanti ai teleschermi ed assistere, previo pagamento che renderà felici i responsabili del canale 'tematico' a pagamento, all'evento dell'anno: la ripresa, prima moderna e forse anche 'ultima', di quella che Graziosi considera evidentemente un capolavoro ingiustamente dimenticato; altrimenti perchè riprenderla, per inutile archeologia musicale?
 E così, oltre  gli spettatori del Regio di Torino, milioni di italiani scopriranno un grande musicista ed il suo capolavoro: Paer e la sua Agnese . L'attesa è finita, ancora qualche ora. Grazie Graziosi.

Per la soluzione del caso 'Scala-Arabia Saudita' invece, occorre avere pazienza, perché prima di lunedì 18 nulla sarà deciso, nonostante che l'altro ieri Barbacetto sul Fatto ha già preannunciato come andrà a finire ( la Scala rifiuterà i soldi arabi, quattro spicci( 15 milioni), di cui non ha bisogno, perchè  glieli darà il Ministero degli Interni, Salvini in persona, direttamente dal suo bilancio a Pereira); mentre Sala , sindaco e presidente della Scala è stato più possibilista, almeno a parole: nulla è deciso, tutto si deciderà nel CdA convocato per lunedì 18, ma con  decisione all'unanimità, per simili casi non basta ' a maggioranza'- ha precisato Sala).Ma il rappresentante di Salvini in Regione , cioè Fontana, e di Fontana in Scala che è poi quello che voterà, Daverio, voterà contro,  dopo l'assicurazione di Salvini che tirerà fuori quei 15 milioni dalle casse della Lega, magari prendendoli da quei 48 milioni che la magistratura sta ancora cercando e poi detraendoli dalle tasse, perchè utilizzati per fini 'culturali'- anche se questa parola non c'è nel vocabolario salviniano

Bonisoli, in punta di diritto, ha detto la sua: e se un giorno io dovessi 'commissariare' la Scala, come lo diciamo al membro del Governo saudita presente nel CdA? Potrebbe nascerne un caso 
diplomatico di difficile soluzione: il ministro poco influente di un governo ingarbugliato che intima al rappresentante nel CdA Scala di un governo compatto, tanto compatto da essere dispotico, di tornarsene a casa, fermo restando che il suo governo deve versare il contributo pattuito nelle casse del teatro milanese. 
Grazie Bonisoli per averci aperto gli occhi anzitempo. 

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