sabato 7 ottobre 2023

Dopo un anno di Meloni non si sono viste le cavallette ( dal Corriere ella Sera, di Lilli Gruber). Non ancora. La legislatura durerà cinque anni - va dicendo la Premier

 Sette e Mezzo è la rubrica di Lilli Gruber sul magazine 7. Ogni sette giorni sette mezze verità. Risposte alle vostre domande sull’attualità, il mondo, la politica. Questa puntata è uscita su 7 in edicola il 6 ottobre

Cara Lilli, nelle settimane precedenti il 25 settembre 2022 gran parte della stampa e degli opinionisti condussero una feroce campagna contro il centrodestra, prevedendo un futuro a tinte foschissime nel caso avesse vinto le elezioni politiche: gli aruspici ipotizzavano un ritorno dello squadrismo, la soppressione dei diritti civili, il tracollo dell’economia e la totale sfiducia dei mercati europei. Ora, dopo un anno dall’ insediamento del nuovo esecutivo, nulla di tutto ciò si è avverato: non si vedono camicie nere in giro per le nostre città, Pil in crescita, così come l’occupazione, calo dello spread, incremento degli investimenti esteri. Maurizio Luglio maumolo@alice.it

«L’INCLUSIVITÀ E L’ESTENSIONE DEI DIRITTI, INVECE, IN QUESTO ANNO NON SONO CERTO STATI IL MARCHIO DEL GOVERNO DI GIORGIA MELONI: BASTI PER TUTTI L’ESEMPIO DELLE COPPIE FORMATE DA MADRI OMOSESSUALI CHE NON POSSONO PIÙ ESSERE RICONOSCIUTE ALL’ANAGRAFE ENTRAMBE COME MAMME DEI PROPRI BAMBINI»

Caro Maurizio, le società democratiche sono delicate e sempre più fragili: le loro premesse costitutive vanno protette e rinnovate ogni giorno, con tutti gli strumenti possibili, per allargarne condizioni e promesse. L’inclusività e l’estensione dei diritti, invece, in questo anno non sono certo stati il marchio del governo di Giorgia Meloni: basti per tutti l’esempio delle coppie formate da madri omosessuali che non possono più essere riconosciute all’anagrafe entrambe come mamme dei propri bambini, con tutte le conseguenze pratiche facilmente immaginabili. Scelte di cui è stato difficile chiedere compiutamente conto: la presidente del Consiglio si è dimostrata un po’ allergica alle domande e, dietro la maschera del vittimismo da underdog prova invece a indebolire e bersagliare il ruolo della libera informazione.

«IL GOVERNO HA USATO MOLTA PIÙ DELICATEZZA CON EVASORI E “TRADITORI FISCALI”, AI QUALI SONO STATI RISERVATI 14 MINI-CONDONI DURANTE L’ANNO: UN MESSAGGIO CHIARO PER I CITTADINI ONESTI CHE SCELGONO DI PAGARE LE TASSE»

Il governo ha usato molta più delicatezza con evasori e “traditori fiscali”, ai quali sono stati riservati 14 mini-condoni durante l’anno: un messaggio chiaro per i cittadini onesti che scelgono di pagare le tasse. Ci sono poi state frasi particolarmente infelici, per usare un eufemismo, che tradiscono i reali pensieri di ministri di peso: da «Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica» (Francesco Lollobrigida) ai «carichi residuali», ovvero i migranti (Matteo Piantedosi). Come dimenticare poi quel «Purtroppo l’aborto è un diritto delle donne» di Eugenia Roccella, ministra nientemeno che alle Pari opportunità. Va poi detto che i numeri sulla crescita e sugli occupati non sono realmente straordinari come viene detto: il Pil si è bloccato nel secondo trimestre dell’anno e chiuderemo il 2023 nettamente sotto alle previsioni, l’occupazione è scesa proprio in estate.

Insomma, non c’è stata l’invasione delle cavallette, finora, ma qualche segnale inquietante è arrivato. Giorgia Meloni annuncia grandi riforme per l’anno prossimo: quella della giustizia, in primis, cioè l’architrave su cui si regge il Paese. Il fisco, che dovrebbe garantire equità e progressività. E la stessa forma istituzionale, con la spinta verso il presidenzialismo o il premierato, due idee che stravolgerebbero gli attuali equilibri accentrando ulteriormente il potere. È quindi bene continuare a vigilare, perché gli smottamenti della democrazia si consumano anche poco a poco, senza scene madri eclatanti. Ma non per questo sono meno pericolosi.

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