Tanto piccola quanto suggestiva. Lo spazio angusto, immerso nella penombra perché sotterraneo, eppure di respiro artistico pari ad un panorama delle meraviglie. È la Stanza segreta di Michelangelo, incastonata nei cunicoli sotto le Cappelle Medicee a Firenze, "teatro" di quel tormento ed estasi della vita del Buonarroti, che qui si nascose per quattro mesi nel 1530 durante la persecuzione di papa Clemente VII Medici, e qui si sarebbe esercitato ad eseguire disegni, bozzetti, prove d'autore, con il carboncino e sanguigna. Tra storia (vera) e leggenda, apre finalmente questo piccolo grande mondo antico michelangiolesco dopo oltre 50 anni dalla sua scoperta avvenuta nel 1975.
L'apertura
Ci son voluti studi, ricerche, indagini incrociate tra carte d'archivi e valutazioni di esperti, per risolvere l'enigma di questa stanza. Che ora è pronta a rivelarsi al pubblico dal 15 novembre con un sistema di visita sperimentale molto contingentato, messo a punto con l'Opificio delle Pietre Dure. Le prenotazioni resteranno aperte fino al 30 marzo 2024, in via prudenziale.《La conclusione dei lavori della Nuova Uscita e l’adeguamento del Museo delle Cappelle Medicee alle norme di sicurezza, consentiranno di aprire la stanza segreta di Michelangelo – spiega il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna - luogo di fascino straordinario, ma delicatissimo per l’ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti».
Cosa contiene
Cosa si vede? La vertigine è immediata al cospetto di schizzi di figura intera, concepiti quasi tutti di formato monumentale a riempire le pareti, tracciati da segni che attestano una grande chiarezza progettuale. Accanto a studi, variamente accurati o sommari, dove spiccano dettagli anatomici, profili di volti, silhouette di pose inconsuete. Sono di mano di Michelangelo? «Non in tutti i disegni è avvertibile la stessa sostenuta tensione qualitativa della grafica di Michelangelo - riflette Francesca de Luca, curatrice del Museo delle Cappelle Medicee - Secondo la ricostruzione di Paolo dal Poggetto, l'allora direttore delle Cappelle, scopritore di questa stanza nel 1975, qui Michelangelo si sarebbe potuto esercitare nel 1530 durante la sua latitanza per salvarsi dall’ira di papa Clemente VII Medici dovuta alla sua attività di responsabile delle fortificazioni presso il governo repubblicano, che aveva espulso la famiglia nel 1527. Tuttavia questo luogo permette ai visitatori di oggi l'esperienza unica di poter entrare in contatto diretto non solo con il processo creativo del maestro, ma anche con la percezione della formazione del suo mito di divino artista, preso a modello dai colleghi contemporanei e dai giovani iscritti all’Accademia delle arti del Disegno, di cui Michelangelo fu nominato "Padre e Maestro", che nel 1563 stabilì la sua sede in Sagrestia».
La stanza segreta era coperta da mobili
Era il novembre del 1975 quando Dal Poggetto incaricò il restauratore Sabino Giovannoni di fare dei saggi di pulitura in uno stretto corridoio sottostante l’abside della Sagrestia Nuova. La storia della scoperta è degna di un romanzo.
La stanzetta, lunga 10 metri, larga 3, alta al culmine della volta 2 metri e mezzo, era caduta nell'oblio per secolo. Era stata usata come deposito di carbonella fino al 1955 e poi inutilizzata, rimasta chiusa e dimenticata, sotto una botola completamente coperta da armadi, mobili e suppellettili accatastate. È qui, durante dei saggi sulle pareti, che il restauratore si imbatté, sotto due strati di intonaco, in una serie di disegni murali di figura, tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti. Dopo la sorpresa, la ricerca e l'attribuzione a Michelangelo.
Qui si era nascosto il Buonarroti tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530. Ora, la luce. «È stato un lungo costante e paziente lavoro che ha coinvolto diverse professionalità e desidero ringraziare tutto il personale dei Musei del Bargello che ha lavorato con me in questi anni per quest’obiettivo», dichiara Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello.
La stanza segreta sarà accessibile esclusivamente su prenotazione, ad un massimo di quattro persone a gruppo accompagnato, fino ad un limite di 100 persone la settimana.
Sarà aperta il lunedì (alle 15, 16:30 e 18:00), il mercoledì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00), il giovedì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00), il venerdì (alle ore 15:00, 16:30 e 18:00) e il sabato (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00). La permanenza massima all’interno della stanza sarà di 15 minuti, accompagnati dal personale di vigilanza del Museo.
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