sabato 28 ottobre 2023

Premio Paganini 2023 a Simon Zhu, 22 anni (Comunicato)

 

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Il vincitore della 57esima edizione del Premio Paganini è il violinista tedesco Simon Zhu, 22 anni, si è aggiudicato il prestigioso concorso con la direzione artistica di Nazzareno Carusi. Nato a Tubinga in Germania, suona il violino dall'età di 6 anni. A dichiarare la vittoria di Zhu, la giuria presieduta da Salvatore Accardo - primo violinista in assoluto ad aggiudicarsi il Premio Paganini nel 1958 - e composta da Ilya Grubert (vincitore del Concorso nel 1977), Michael Guttman, Régis Pasquier, Christopher Reuning, Maxim Vengerov e Reiko Watanabe.  Si è classificata al secondo posto Jingzhi Zhang, al terzo Qingzhu Weng mentre la quarta, la quinta e la sesta posizione vanno rispettivamente a Hawijch Elders, Koshiro Takeuchi e Haram Kim.

"Vorrei fare le mie congratulazioni a tutti i finalisti del Premio Paganini: si tratta di un riconoscimento straordinario del vostro talento e del vostro impegno nella musica - ha commentato il sindaco Marco Bucci -. Il Premio Paganini è uno dei concorsi per violinisti più importanti al mondo, e raggiungere questa fase è un grande traguardo. A nome di tutta la città i miei più sinceri complimenti a Simon Zhu per il grande successo ottenuto".

"Questa straordinaria edizione si è conclusa nel migliore dei modi. Abbiamo celebrato Niccolò Paganini con una finale davvero emozionante in un Teatro Carlo Felice affollato e un vincitore, Simon Zhu, di assoluto talento, cui va il mio più grande augurio di una fantastica carriera, così come, ne sono certo, sarà anche per gli altri finalisti, giovani violinisti di eccezionale valore. Al sindaco Bucci, al direttore artistico Carusi che ha compiuto un lavoro incredibile, alla giuria, a tutto il comitato Paganini e, in particolare, al sovrintendente del Carlo Felice, Claudio Orazi, rivolgo il più sentito ringraziamento. Un pensiero grato agli sponsor e a tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso memorabile questa edizione del Premio. Iniziano ora per Zhu 70 concerti, nei più prestigiosi teatri nazionali e internazionali, che porteranno il nome di Paganini e di Genova ovunque in Italia e nel mondo. Appuntamento al 2025» del Premio Paganini.

Novità della 57ª edizione, la nomina di nuovi Paganini Ambassador: Davide Livermore (direttore del Teatro Nazionale di Genova), Paolo Momigliano (presidente di Fondazione Carige), Carlo Perrone (presidente della Fondazione Friends of Genoa). Altra sorpresa della serata, il conferimento al Premio Paganini dell’attestato di membro d’onore dell’Istituto Nastro Azzurro. A consegnare il prestigioso riconoscimento è stato Enrico De Barbieri, Paganini Ambassador e presidente della federazione provinciale di Genova dell'Istituto del Nastro.

Come in ogni edizione, sono stati assegnati anche i seguenti premi speciali:

  • Premio alla memoria del Maestro Ruminelli offerto dall’associazione culturale Mario Ruminelli di Domodossola a Jingzhi Zhang, che ha ottenuto nella finale il maggiore riconoscimento da parte del pubblico.
  • Premio alla memoria del dott. Enrico Costa offerto dalla famiglia Costa a Koshiro Takeuchi, il concorrente più giovane ammesso alla Finale.
  • Premio dell'associazione 'Amici di Paganini' a Koshiro Takeuchi per la migliore esecuzione del brano contemporaneo della fase eliminatoria.
  • Premio della Fondazione Pallavicino a Simon Zhu per la migliore esecuzione del concerto per Violino e Orchestra di Niccolò Paganini.

Tutti i sei finalisti hanno ricevuto una copia del Catalogo tematico Paganiniano, prezioso volume edito dal Comune di Genova che costituisce l’opera omnia musicale del celebre violinista.

LA STORIA DEL PREMIO PAGANINI

Fu il critico musicale Carlo Marcello Rietmann nel 1940 (nel primo centenario della morte di Paganini) a lanciare l’idea di un Premio a lui intitolato. Scoppiò la guerra e non se ne fece nulla. Ma nel 1952 il sindaco Vittorio Pertusio e l’assessore alla cultura Lazzaro Maria De’ Bernardis, nell’istituire in modo permanente le feste colombiane di ottobre, diedero vita a tre Premi, uno dei quali, appunto, fu il concorso dedicato a Paganini e affidato alla direzione artistica del più autorevole compositore genovese del Novecento, Luigi Cortese.

Nel 1954 la prima edizione fu a dir poco rapida. Si presentarono due soli violinisti e non venne assegnato alcun premio. A partire dall'anno successivo, però, i concorrenti aumentarono, nel '56 per la prima volta fu assegnato il massimo riconoscimento e da allora, gradualmente, il concorso acquisì un sempre maggior prestigio a livello internazionale.

Proprio nel 1956 a Genova, in una serie di incontri preliminari furono gettate le basi per la costituzione, l'anno successivo, a Ginevra, della Federazione dei Concorsi Internazionali di Musica di cui il «Paganini» fu socio fondatore. La dimensione spettacolare del Premio fu affinata nel corso degli anni. In un primo tempo le eliminatorie si svolgevano a porte chiuse, successivamente tutte le esecuzioni furono pubbliche per dar modo agli appassionati di seguire ogni fase della competizione.

La severità delle giurie e l’articolazione delle prove, tese ad approfondire tanto gli aspetti tecnici di un’esecuzione quanto il gusto interpretativo, hanno garantito nel tempo l’alto livello qualitativo della manifestazione. Non a caso il primo premio per ben sedici volte non è stato assegnato e i violinisti laureati hanno tutti percorso carriere di assoluto prestigio internazionale, ricordiamo: Salvatore Accardo (1958), Grigory Zhislin (1967), Ghidon Kremer (1969), Leonidas Kavakos (1988), Natalia Prichepenko (1990), Massimo Quarta (1991), Isabelle Faust (1993), Bin Huang (1994), Giovanni Angeleri (1997), Sayaka Shoji (1999), Mengla Huang (2002), In Mo Yang (2015), Kevin Zhu (2018), Giuseppe Gibboni (2021).

                                                         (silviastefani@comune.genova.it)   

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