Nuova Consonanza celebra oggi il suo 60° Festival. Un Festival su 60 anni di storia, che raccontano anche la storia della musica colta occidentale tout-court, tanto Nuova Consonanza ha nel tempo impersonificato, accogliendo e dando voce in Italia alle ‘voci’ del contemporaneo. Oltre al tradizionale concerto frontale, tendenze, autori, forme diverse di spettacolo, i mille volti del teatro musicale, il video, la multimedialità, le performance improvvisative e quanto altro ancora proposto dalla scena internazionale sono stati al centro della sua programmazione.
Un percorso lungo, una strada dalle mille diramazioni e contraddizioni, come non poteva non essere in un’associazione che conta decine di soci. Dunque, ricordare. Ricordare l’importante storia di un’associazione di musicisti dalle sensibilità differenti, che hanno proposto i loro lavori, ma anche accolto quelli degli altri, con l’intendo di svolgere una funzione culturale generale, di promozione e divulgazione della musica, restando in costante contatto con le altre discipline artistiche; ma anche ideare, produrre al passo con i tempi, con nuove forme di spettacolo, con la consapevolezza della storia, dell’essere qui a lanciare ponti sul futuro. Perché, crediamo, quella di Nuova Consonanza è una storia che ambisce al futuro, al suo costante rinnovarsi. Da qui il titolo, MEMORIA E UTOPIA 60 anni di NC. Non un festival-museo, né un’autocelebrazione tardiva ma, grazie agli insegnamenti dei fondatori, una ricognizione sul nuovo, una riflessione prospettica, dal passato all’oggi, consapevoli delle nostre radici. 31 concerti, più di 130 composizioni eseguite, 27 prime esecuzioni assolute e 10 prime esecuzioni italiane. |
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