Mentre il testo definitivo della manovra ancora non c’è e il Mef avverte che le bozze in circolazione non vanno prese alla lettera, dai partiti di maggioranza si leva un coro di distinguo e richieste di modifica. Un pressing che parte da Forza Italia e Lega e che ha come bersaglio soprattutto la stretta sulle pensioni e i provvedimenti fiscali, a partire dal pignoramenti anti-evasione dei conti correnti. «Il governo rispetta la privacy e il diritto dei contribuenti» interviene in serata Palazzo Chigi, a conferma della tensione che sta provocando nella maggioranza una norma anti-evasione che sembra andare in contrasto con la tradizionale postura del centrodestra in materia di tasse.
Poi da Bruxelles parla direttamente Giorgia Meloni: «Non se ne parla, questa norma non passa», ha sentenziato la premier. Per il governo «la notizia che si consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento», ma a questo punto sembra chiaro che la norma anti-evasione cambierà. Una marcia indietro che parte dalla resistenza dei partiti di maggioranza e non solo su questo tema.
Che la coperta sia corta è chiaro a tutti, ma il partito di Salvini si fa sentire e chiede «uno sforzo in più» anche sulle pensioni. La Lega che ha sempre fatto dello stop alla “legge Fornero” e di Quota 41 una propria battaglia si deve al momento confrontare con “Quota 104”. «L’obiettivo è il superamento della Fornero», ribadisce però il vicesegretario leghista Andrea Crippa e «quindi già in questa legge di Bilancio bisogna che il centrodestra faccia vedere che si interviene nella direzione che ha detto in campagna elettorale». Sulle pensioni è la stessa ministra del Lavoro, Marina Calderone, a far sapere che «ci si lavora».
Su questo fronte viene escluso l'anticipo alla fine del 2024 dell’adeguamento alla speranza di vita per chi va in pensione a prescindere dall'età. L'ipotesi circolata nelle ultime ore sarebbe infatti quella di tornare al 2027. Arriva poi un tetto di 50mila euro per i titoli di Stato che si potranno escludere dal calcolo dell'Isee e cambia ancora il “tax credit” per il cinema con una stretta. Mentre per il Ponte sullo Stretto la manovra autorizza la spesa di 780 milioni già il prossimo anno.
Gli azzurri, da parte loro, con Antonio Tajani promettono battaglia sull’aumento al 26% della cedolare secca per gli affitti brevi mentre con Giorgio Mulè, ricordano che «Forza Italia è storicamente contro l’aumento della pressione fiscale» .
Con l’impegno della maggioranza a non presentare emendamenti al testo nel corso della sessione parlamentare il malumore di leghisti e forzisti ha un carattere preventivo, punta cioè a far modificare il testo prima che venga formalmente depositato in Senato, cosa che dovrebbe accadere tra questa sera e domani se non forse lunedì mattina.
Rispondendo a un’interrogazione di Matteo Renzi, Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha difeso la scelta dell’esecutivo di modificare le norme sul rientro dei cervelli: troppi abusi e storture, con il risultato che ad usarla sono soprattutto persone benestanti che sfruttano l'agevolazione, ha spiegato. «Questo governo tiene al rientro dei cervelli e abbiamo applicato il nostro modesto cervello su alcuni fenomeni da censurare», ha aggiunto ironico il ministro rispondendo al leader di Iv che aveva parlato di «cervello in fuga (nel governo, ndr) fronte della tante famiglie disperate» per la modifica della normativa.
Intanto Cgil e Uil tornano in piazza contro la manovra. Per la terza volta insieme e senza la Cisl si mobilitano mettendo in campo lo sciopero per chiedere di cambiare la legge di bilancio. Il programma prevede scioperi di otto ore dei lavoratori, con manifestazioni a livello territoriale e regionale, articolati in più date: si parte venerdì 17 novembre con lo sto nelle regioni del Centro ma anche dei lavoratori dei trasporti e del pubblico impiego su tutto il territorio nazionale.
Per Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri la legge di Bilancio non stanzia risorse sufficienti per il rinnovo dei contratti della Pa, non rilancia la sanità, non combatte la precarietà e l’evasione fiscale e non dà le risposte necessarie sulle pensioni. Anzi «nonostante tutte le promesse fatte» per superare la legge Fornero, «c’è un peggioramento del sistema e il governo continua a fare cassa» sui pensionati», sostiene la Cgil.
Non ci sta allo sciopero la Cisl. Luigi Sbarra conferma che attenderà il testo ufficiale della manovra per dare un giudizio complessivo. Ma non si esclude una mobilitazione sulle pensioni.
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