Una domenica di «riposo» a Mediaset dopo i due fuorionda che hanno scosso la politica italiana, perché al netto dell’aspetto umano (la fine della relazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno), in questi giorni la vicenda ha avuto un ricasco nella maggioranza di governo: è stato un attacco alla presidente del Consiglio o al contrario un’azione di concerto per togliere la premier da una strada senza uscita?La telefonata di Pier Silvio Berlusconi(«Non sapevo nulla di Striscia») e le parole di Ricci («Ho deciso di agire contro Giambruno dopo la sua beatificazione su Chi») sembrano aver messo un punto fermo sulla questione. Ma non tutti la pensano in questo modo. Esistono altri fuorionda? È possibile che Ricci abbia altro materiale bollente? L’inventore di Striscia sostiene di no ed è l’unico che veramente lo sa. Però potrebbe anche «mentire» perché ormai ha raggiunto il suo scopo, quello di sconfessare «l’astuto cardinal Signorini». Certo il modus operandi di Giambruno farebbe pensare che non siano due casi isolati, oramai lui era diventato così, faceva «lo splendido» in qualunque occasione, sentiva di potersi muovere indisturbato, pensava di essere intoccabile. Tanto da essere convinto di non poter finire nella rete di Ricci, uno che ha occhi e orecchie ovunque grazie alle trasmissioni in bassa frequenza, quel circuito chiuso che collega le regie degli studi tv e che fornisce audio e video che non vanno in onda.
Meloni stanca e «furibonda». E nel governo c’è chi dice: «Arriverà roba più grossa»
Alla organizzazione di Ricci si può anche essere aggiunta l’insofferenza di qualcuno che lavora a Diario del giorno: stanco (o stanca) di certi atteggiamenti, avrebbe segnalato le intemperanze del giornalista. Che ora rimane in attesa delle decisioni di Mediaset.
L’autospensione di una settimana, in accordo con la direzione di testata, si conclude venerdì. Ma nulla è stato ancora deciso. L’azienda sta procedendo con i suoi «accurati accertamenti», la verifica in corso sarebbe legata a possibili violazioni del codice etico aziendale a cui — in caso di risposta affermativa — potrebbe seguire una lettera di contestazione e il coinvolgimento degli organi sindacali.
Il ventaglio di ipotesi è largo: il ritorno in video, una nuova autosospensione che prelude al reintegro ma dietro le quinte, il licenziamento (ipotesi che sembrerebbe comunque molto remota): le possibilità sul tavolo sono queste, con la seconda che sembra essere quella con qualche chance in più. Una situazione complicata però che viene accuratamente vagliata, perché Mediaset non vuole passare per complice, ma dall’altra parte c’è pur sempre il padre della figlia della presidente del Consiglio.
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