Alla vigilia dell'approdo in Aula della Legge finanziaria per il 2024 il Governo si ostina a dire che quella o quelle che circolano sono solo una/delle bozza/bozze. Come se l'avesse scritta l'opposizione, di notte, avesse sostituito di nascosto quella del Governo, e l'avesse fatta uscire da Palazzo Chigi per mettere in difficoltà o in cattiva luce il Governo.
Non solo. Si dice che il Governo metterà la fiducia una volta in Aula, anche perchè non ci sono i tempi, e non presenterà emendamenti. E già. Gli emendamenti alla Finanziaria approntata dal Governo li sta presentando lo stesso Governo, attraverso suoi autorevoli esponenti, prima che il testo arrivi in Aula, quello che solo allora sarà definitivo. Ma non era stata varata nel Consiglio dei Ministri? E' Salvini, il maggiore 'emendamentista' a soli fini elettorali, perchè a lui del futuro prossimo ed anche remoto dell'Italia non frega nulla; gli interessa solo il Ponte sullo stretto e l'affossamento ( affogamento!) della Legge Fornero per le pensioni e tutto il resto 'è noia'.
E poi c'è la Meloni; almeno Lei ( ed anche Giorgetti che Salvini vede ormai come 'fumo negli occhi' pur dello stesso suo partito, la Lega) era presente alla stesura della Finanziaria, pure lei non sapeva di molte cose introdottevi? Non era Lei che sbraitava contro tutti i precedenti governi, durante la lunga fase sua all'opposizione, perchè non davano tempo al Parlamento di discuterla? Adesso, con Lei a Palazzo Chigi, non solo non verrà discussa, ma non ci saranno neanche emendamenti.
Rosiconi, va dicendo alle opposizioni; fatevene una ragione: abbiamo vinto le elezioni e governiamo noi; solo fra cinque anni i cittadini ci diranno se vogliono che li governiamo per un secondo quinquennio. Diciamo la verità, Giorgia Meloni, al netto dell'incidente familiare che certamente l'ha ferita anche pubblicamente, fa pena e rabbia. Perchè ci tocca - anche a chi non l'ha votata - tenercela per cinque anni. E' questa la democrazia. E sia.
Però, e adesso non facciamo sconti neanche all'opposizione, tutti indistintamente non hanno speso una sola parola concreta ( emendamento) contro l'aumento dell'Iva per i prodotti della prima infanzia. Si stanno macchiando dell'infamia, tutti nessuno escluso, di aver alzato l'Iva dal 5% al 10% perfino sul latte in polvere, elemento essenziale per la sopravvivenza della gran parte dei neonati ricchi ma anche poveri, se non addirittura poverissimi.
Non una parola neppure dalla ministra 'santa' Roccella, protettrice della famiglie, e grande mamma di tutti i bambini, perfino di quelli che per varie ragioni non riescono a nascere. Per quelli vuole cimiteri, ma a quelli appena nati, aumenta il costo del latte, senza il quale non potrebbero sopravvivere.
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