domenica 12 febbraio 2023

Silvio Berlusconi 'STA FUORI'. Meglio quando parlava delle 'cene eleganti' e della 'nipote di Moubarak'. Ora invece parla ( straparla) di Putin e in sua vece

 Silvio Berlusconi torna a parlare della guerra in Ucraina e afferma: "Da premier non sarei mai andato a parlare con Zelensky perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili". Il leader di Forza Italia risponde così alle domande dei cronisti che gli hanno chiesto cosa ne pensasse dell'esclusione del premier, Giorgia Meloni, dal trilaterale tra il presidente francese Emmanuel Macron, quello tedesco, Olaf Scholz, e quello ucraino Zelensky. Poi aggiunge: "Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore". Palazzo Chigi fa sapere che "il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto". Poi la precisazione di Tajani: "Forza Italia sta con l'Ucraina e con la Nato".

Ucraina, Berlusconi: da premier non sarei mai andato da Zelensky | Fonti di governo: "Il sostegno all'Ucraina è saldo e convinto"
Ucraina, Berlusconi: da premier non sarei mai andato da Zelensky | Fonti di governo: "Il sostegno all'Ucraina è saldo e convinto"© Ansa


"Biden prometta Piano Marshall e poi basta armi"  Berlusconi sostiene anche che "per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: 'È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina'. Un piano Marshall da 6, 7, 8, 9mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi. Soltanto una cosa del genere - aggiunge - potrebbe convincere questo signore (il presidente dell'Ucraina ndr) ad arrivare a un cessate il fuoco".


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"La Russia non ha iniziato le ostilità in Ucraina, ma sta cercando di porvi fine, vanno avanti dal 2014". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i rappresentanti dell'industria aeronautica. Lo riporta la Tass. "Voglio ripeterlo: non abbiamo iniziato alcuna ostilità, stiamo cercando di porvi fine. Queste ostilità sono state lanciate dai nazionalisti in Ucraina e da coloro che le hanno sostenute nel 2014, quando è stato effettuato il colpo di stato, tutto è iniziato con questo, dopodiché sono seguiti gli eventi in Crimea e nel Donbass", ha aggiunto.

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