I fari dell’Antiriciclaggio sono puntati sull’ambasciata russa in Italia e per le sue movimentazioni di denaro sospette. A darne conto è oggi il Corriere della Sera, che rivela come l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia nel 2022 si è messa in allerta per le movimentazioni su tre conti correnti dell’ufficio diplomatico romano della Federazione Russa guidata dall’ambasciatore Sergey Razov.
Quest’ultimo è diventato ‘noto alle cronache’ negli ultimi 12 mesi di conflitto scatenato dal Cremlino in Ucraina per le sue sparate contro il governo italiano, sia quello a guida Mario Draghi che quello capitanato da Giorgia Meloni.
Razov aveva accusato l’Italia di aver mandato uomini e mezzi corazzati al fronte della guerra in Ucraina, per poi scrivere al ministro della Difesa Guido Crosetto accusando Roma di discriminare i cittadini russi.
Ma torniamo alla questione dei movimenti sospetti. Le segnalazioni all’Antiriciclaggio sono iniziate nel primo semestre del 2022, aumentando poi nella seconda metà dell’anno.
Il dossier di cui dà conto il Corriere è datato 5 gennaio 2023: al suo interno l’Uif di Bankitalia mette nero su bianco gli strani movimenti di denaro dell’ambasciata su tre conti, a partire dalle richieste per spese in contanti che in totale ammontano al milione di euro.
Quindi lo strano giro di denaro su alcuni conti. Il report dell’Antiriciclaggio riferisce di un versamento di 400mila dollari americani versati sul conto in valuta della sede diplomatica russa, avvenuto tra il 17 e il 20 ottobre 2022, derivanti secondo “la documentazione fornita” da giacenze per attività regolari e giornaliere. Soli quattro giorni dopo 403mila euro vengono trasferiti da quel conto, mentre nel giro di un mese sull’altro conto vengono effettuati prelievi in contante per complessivi 410mila euro.
Secondo l’Uif di Bankitalia “alla luce delle misure restrittive disposte dell’Ue nei confronti di enti russi o comunque riconducibili alla Federazione russa, a seguito della crisi in Ucraina appare sospetta la movimentazione in contanti per importi elevati”.
Quindi a dicembre l’ennesima operazione particolare. Il 12 dicembre 2022 infatti una società di security consegna presso l’ambasciata russa di via Gaeta 5 a Roma 600mila euro in contanti, una provvista “composta da seimila banconote di 100 euro”.
Secondo la struttura di controllo italiana “appare anomala per il valore totale richiesto, se analizzata nel contesto della guerra in corso tra Russia e Ucraina“.
Soltanto dunque nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’ambasciata russa guidata da Razov avrebbe movimentato un totale di un milione di euro in contanti. Al momento non è chiaro a cosa sia servita questa liquidità, né si conoscono gli eventuali destinatari.
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