Le cause della sua morte non sono chiare. Il politologo russo ed ex consigliere del Cremlino Gleb Pavlovsky, che negli ultimi anni aveva assunto posizioni critiche nei confronti del presidente Vladimir Putin, è morto a Mosca. Aveva 71 anni. Ne dà notizia il quotidiano economico Vedomosti, citato dal Moscow Times. Pavlovsky era stato un personaggio influente durante i primi due mandati di presidenza di Putin, dal 2000 al 2008. Successivamente era stato licenziato dall'amministrazione presidenziale, una decisione che secondo il Moscow Times è legata all'appoggio dato a Dmitry Medvedev per una sua rielezione nelle presidenziali del 2012, che invece segnarono il ritorno al vertice proprio di Putin.
Da allora l'ex consigliere ha criticato più volte la politica di Putin, compresa la decisione di lanciare la cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina un anno fa. Nato a Odessa, Pavlovksy era stato un dissidente durante l'era sovietica e aveva trascorso un periodo in esilio nella repubblica di Komi, nel nord della Russia. Comunque, nei blog russi si parla di «morte improvvisa» per cause naturali.
Pavlovsky aveva raccontato che Putin alla fine aveva smesso di ascoltarlo, dipendendo più dai consigli di una cerchia ristretta di alleati. Dopo 12 anni al potere, quelle élite sono ora miliardarie, con molto da perdere – e da temere – se Putin dovesse essere sostituito come massima autorità del paese.
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