È uno degli eventi musicali dell’anno, anche se non si terrà né in un teatro d’opera, né in una sala da concerto, bensì nell’Abbazia di Westminster a Londra. Stiamo parlando della cerimonia di incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla, che avverrà sabato 6 maggio, a quasi otto mesi di distanza dalla scomparsa della regina Elisabetta II e dopo 70 anni dalla precedente incoronazione. Per l’occasione verranno coinvolti cori, un’orchestra e solisti di fama internazionale appartenenti ai paesi del Commonwealth, con un programma di classici del repertorio, oltre a nuove composizioni commissionate apposta per l’evento dal re in persona.
Una cerimonia religiosa dal carattere fortemente simbolico e dalla forte connotazione musicale, come da tradizione inglese, anche se più inclusiva e aperta a quello che è il regno oggi e probabilmente lontana dai fasti – oggi anacronistici – della precedente cerimonia del 1953. In quell’occasione vennero eseguiti ben 40 lavori, di cui circa un quarto erano nuove composizioni (come il Confortare di George Dyson o il Te Deum di Walton). Il pezzo più celebre eseguito durante il servizio religioso per l’incoronazione fu l’inno Zadok the Priest di Händel cantato da ben 300 membri del coro. Venne anche eseguita la ciaccona dal King Arthur di Purcell, oltre alle marce di Elgar Pomp and Circumstance e a diversi pezzi di Vaughan Williams.
A meno di tre mesi dal grande evento sono stati resi pubblici i primi dettagli, anche se la scaletta ufficiale non è ancora disponibile. La musica avrà un ruolo di primo piano e non poteva essere altrimenti, data la rinomata sensibilità musicale del futuro re, che da giovane studiò violoncello ma anche tromba e pianoforte e che nel corso degli anni ha sostenuto istituzioni come il Royal College of Music e il Monteverdi Choir. “His Majesty” ha commissionato per l’evento 12 nuove composizioni, sei orchestrali, cinque corali e un nuovo pezzo per organo, tutti scritti da compositori inglesi che hanno all’attivo lavori classici, di musica sacra, o per il cinema, la televisione e il musical. Tra le nuove commissioni sono previsti un nuovo inno dell’incoronazione composto da Andrew Lloyd Webber (autore di musical celeberrimi come The Phantom of the Opera e Cats) e una nuova marcia cerimoniale composta dal compositore di musica da film Patrick Doyle (che ha all’attivo colonne sonore di film come Ragione e sentimento, Hamlet e il quarto capitolo di Harry Potter). L’inno di Webber, per organo, ottoni cerimoniali e orchestra è basato sulle parole del Salmo 98.
Sir Antonio Pappano dirigerà un’orchestra appositamente formata per l’incoronazione e che comprenderà musicisti provenienti da diverse orchestre patrocinate in passato da Carlo nelle sue precedenti vesti di Principe di Galles, tra cui la Royal Philharmonic Orchestra. Se al matrimonio di Carlo e Diana aveva cantato il soprano Kiri Te Kanawa, e a quello di Carlo e Camilla si era esibito il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk, per l’incoronazione sono previste esecuzioni solistiche da parte di alcuni grandi nomi del nostro tempo, come il basso baritono Bryn Terfel e il soprano sudafricano Pretty Yende.
Secondo il comunicato ufficiale della Corona, “una serie di stili musicali e di interpreti fonderà tradizione, eredità culturale e aspetto cerimoniale con le nuove voci musicali di oggi, per riflettere il supporto alla musica e alle arti che re Carlo ha garantito durante tutta la sua vita”. Nonostante l’evento sia stato concepito per essere in linea con i tempi moderni, la tradizione musicale di secoli di cerimonie di incoronazione viene mantenuta e ci sarà spazio per classici di Byrd, Händel, Elgar e Vaughan Williams. Immancabile poi l’esecuzione di Zadok the Priest e delle consuete fanfare per trombe.
Andrew Nethsingha, organista e direttore del coro di Westminster Abbey, curerà gli arrangiamenti e dirigerà la musica del servizio religioso cantata dal coro dell’Abbazia di Westminster, il Coro della Cappella reale di St James Palace e le coriste del Chapel Choir of Methodist College di Belfast. Una delle eccellenze della direzione musicale inglese, Sir John Eliot Gardiner dirigerà poi un programma di musica corale prima dell’inizio della cerimonia con le formazioni da lui guidate, ossia il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloists. Membri del Monteverdi Choir daranno poi rinforzo alle formazioni corali citate sopra, durante il servizio religioso.
Una particolarità: in onore del suo compianto padre, il Principe Filippo, duca di Edimburgo ma già Principe di Grecia e Danimarca, re Carlo ha voluto che si inserisse nel servizio religioso della musica della tradizione greco-ortodossa, eseguita per l’occasione dal Byzantine Chant Ensemble. Un gesto d’affetto e sensibilità da parte di un uomo che la musica l’ha sempre amata. Non ci resta quindi che attendere il 6 maggio.
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