A Firenze, c'era una volta Chiarot e Luisi, che erano tanto sicuri, il primo più del secondo (al punto da sentirsi perfino autorizzato a cambiare il finale di Carmen, poveretto!) della loro posizione al Maggio, che quando Nardella - sempre lui - prospetta la possibilità, spalleggiato da Nastasi - ancora lui - che il teatro venga commissariato, se non addirittura affidato nelle mani dell'ex 'grande & grosso 'direttore generale dello Spettacolo, cioè Salvo Nastasi, succede il patatrac. Si dimette Chiarot, si dimette Luisi e Nardella a Nastasi - fratelli gemelli, N%N - aprono le porte a Alexander Pereria, fresco di Scala, ma in uscita anzitempo.
Le cose sembrano andare a gonfie vele, Pereira si disfa di Pierangelo Conte che migra a Genova, e veleggia da solo nelle acque del Maggio, non immaginando neppure lontanamente che quelle acque anche questa volta - accade così da alcuni decenni con sovrintendenti e commissari che cambiano come i nostri governi - sono insidiose.
A rovinare la navigazione due consiglieri di FdI i quali accusano il sovrintendente di aver usato, per usi personali, i soldi del Teatro - in tutto una cinquantina di migliaia di Euro. Interviene la magistratura che apre una inchiesta, Pereria si difende e forse tira anche i soldi dalla tasca per versarli nelle casse del teatro, ma ormai la frittata è fatta. Ed è - diciamolo fuori dai denti - una vergogna!
Nardella subito al fianco dei giudici chiede a Pereira di dimettersi.
Anche perchè nello stesso giorno in cui Pereira con una lunga lettera dà le dimissioni ( in essa mai un accenno a quell'uso improprio dei soldi pubblici, perchè?) viene fuori una nuova imputazione molto più grave di quella già nota. Pereira ha usato circa 8 milioni dei 35 che lo Stato gli aveva concesso per ripianare il debito pregresso del teatro - una cinquantina di milioni - per pagare gli stipendi ai dipendenti, perchè, si legge oggi sui giornali, da settembre le casse del teatro sono vuote. E questa seconda accusa è decisamente più grave della precedente.
Solo che viene spontanea una domanda: Nardella che ci faceva mentre Pereira usava quei soldi, impropriamente, per pagare gli stipendi? Non è Nardella presidente del teatro? Poteva non essere al corrente di una difficoltà di cassa che metteva a rischio il pagamento degli stipendi dei dipendenti, e magari autorizzarla momentaneamente?
E' facile avere responsabilità comune in certi atti e poi, al momento del 'redde rationem' scaricarla tutta sugli altri?
Le dimissioni immediate onde scongiurare il commissariamento del teatro verso cui il Ministro era orientato. Per la successione a Pereira, se Fuortes deciderà di non schiodare dalla Rai, si fa il nome della Anna Meo, appena via dal Teatro Regio di Parma.
Nice post thank you Trevor
RispondiEliminaNice post thank you Nicole
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