venerdì 17 febbraio 2023

Il Governo Meloni - la premier e il ministro Nordio'- 'mettono le mani avanti'

 

Mettere le mani avanti (dal Dizionario): è un’espressione molto comune della lingua italiana; è utilizzata in senso figurato con varie sfumature di significato.

A seconda del contesto può significare “giustificarsi in anticipo”, “cautelarsi”, “prevenire una situazione difficile o comunque spiacevole”, “premunirsi richiedendo garanzie”, “chiarire i termini di una questione per evitare fraintendimenti o malintesi”.

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Il Governo Meloni, proprio in questi ultimi giorni, ha più volte messo in atto l'antico detto popolare - ha messo cioè le mani aventi, per cautelarsi'.

 L'ha fatto con Berlusconi,  alleato di governo un pò bizzarro, anzi   'cavallo pazzo', nella speranza di domarlo per un pò, proprio l'altro ieri, alla vigilia della sua assoluzione nel processo 'Ruby Ter', a  Milano, assoluzione 'perchè il fatto non sussiste', dovuto ad un grossolano errore formale dei giudici di quella procura, che potrebbero fare appello.

 Ha ritirato la sua costituzione di parte civile anche in quel processo, per il danno procurato al Paese. Chi ha avvertito Palazzo Chigi della assoluzione del giorno dopo, a poche ore di distanza da quelle sue esternazioni sull'Ucraina, per le quali tutti sono stati costretti a  cercare  toppe di ogni genere per nascondere il buco enorme creato?

 Tralasciamo per pietà umana l'uscita  'anche di senno' di  Gasparri parlamentare di Forza Italia, sul cancro che è la magistratura, ed anche quella ridicola richiesta di una Commissione parlamentare di inchiesta sul 'caso' Silvio Berlusconi, che un caso è davvero, ma per ragioni diverse da quelle invocate d Forza Italia, e sempre per sua immensa responsabilità.


 E poi c'è il clamoroso 'dietro front' e 'avanti marsch' del ministro Nordio, a  seguito delle intemperanze di Donzelli in Parlamento,  e della negligenza del suo sottosegretario Delmastro,  per il caso Cospito.

Venuto a rispondere in Parlamento alle interpellanze, Nordio aveva detto che gli atti dei quali era venuto a conoscenza Donzelli -  allungatigli da Delmastro, suo coinquilino - erano dati 'sensibili', 'non soggetti a segreto'. E che comunque si sarebbe informato meglio attraverso una indagine nel suo Ministero.

Naturalmente va preso atto che Nordio ha avuto tanta indecisione nel condannare  Delmastro e Donzelli, meritevole quantomeno di censura, e  velocissima determinazione nel non concedere l'uscita dal '41 bis' a Cospito, in precarissime condizioni di salute. Nel frattempo Giorgia Meloni ha fatto il voto del silenzio.

 Dopo aver raccolto le informazioni alle quale aveva accennato nel suo intervento sul caso in Parlamento, Nordio si è rifatto vivo, dicendo che Delmastro  non ha nessuna colpa e che Cospito deve restare al '41 bis', anche dopo che è stato trasferito in un ospedale milanese.

 Poi arriva la notizia che la Procura ha inviato un avviso di garanza a Delmastro, per quegli atti che secondo Nordio non erano neanche sensibili - come aveva detto nel primo intervento - mentre la magistratura ravvisava  un possibile  reato. Ora Nordio potrebbe trovarsi, per la troppa fretta, di fronte ad una condanna della magistratura che imbarazzerebbe sia lui che la Meloni.

 E Nordio, perchè per il 'caso' Cospito, per il quale ha detto che doveva restare al '41 bis', non ha atteso l'imminente pronuncia della Cassazione sull'argomento? E se la Cassazione decidesse in difformità da  Nordio?


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