Si rincorrono e si fanno sempre più fitte le voci sulle condizioni di salute di Vladimir Putin. Nonostante le smentite del Cremlino secondo cui lo Zar sarebbe in condizioni di forma "eccellenti" come ha riferito il suo addetto stampa, Dmitry Peskov, soprattutto oltre Manica si fa un gran parlare di malattie quali cancro e Parkinson. Proprio ieri abbiamo parlato del fatto che sarebbe stato concordato un intervento per rimuovere un tumore all'addome subito dopo il 9 maggio, Giorno della Vittoria russa. Novità importanti, però, le ha rivelate al quotidiano britannico The Sun un'ex spia russa, il 62enne Boris Karpichkov, secondo il quale neanche i collaboratori più stretti sarebbero al corrente delle condizioni precarie di Putin che deve sempre avere l'immagine di "uomo forte".
"Paranoico, vede tutti traditori"
Cancro a parte, lo Zar di Russia non si fida più di nessuno ma non per eccesso di prudenza o perchè sarebbe stato deluso da qualcuno che riteneva fedelissimo, no. Si tratterebbe di una vera e propria patologia. "È pazzo e ossessionato dalle idee paranoiche - afferma Karpichkov - vede letteralmente tutti, compresi quelli all'interno dei servizi di sicurezza russi e anche all'interno della sua stretta cerchia ristretta, come traditori. È così sospettoso e così ossessionato dalle sue idee paranoiche che ora può essere paragonato a Stalin". Questo suo isolamento mentale e paura che tutto il Cremlino stia tramando contro di lui hanno nomi ben precisi: "demenza e Parkinson, tipico delle persone anziane. È ben noto nella sua cerchia ristretta", aggiunge l'ex spia.
Il problema Parkinson
Come abbiamo visto sul Giornale.it, già prima di Karpichkov si era ipotizzato da più parti, che Putin avesse gli stati iniziali del morbo di Parkinson. L'idea è rilanciata dall'intervistato al The Sun, il quale ha aggiunto che potrebbe avere anche qualche altro grave disturbo come "un tumore al cervello, per esempio". È logico che si tratta di ipotesi, da Mosca non uscirà mai nulla se non in caso di necessità ma che il presidente russo sia tutt'altro che in una forma fisica eccellente come ha dichiarato il suo addetto stampa è evidente anche a chi non fa il medico di professione. La prova provata con tanto di video di 10 minuti è stata durante l'incontro con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, quando è stato visto totalmente bloccato, la mano destra che ben salda al tavolo quasi come se dovesse tenersi per paura di cadere (ma era seduto), poche e scarne parole, il solito collo gonfio. Insomma, gli elementi a suffragio di una prova sono più che numerosi.
"Sorprendentemente indebolito"
Un docente texano esperto del linguaggio del corpo, il prof. Erik Bucy, ha spiegato al tabloid britannico che "è un Putin sorprendentemente indebolito rispetto all'uomo che abbiamo osservato anche pochi anni fa. Un presidente abile non avrebbe bisogno di tenersi in piedi con una mano tesa per fare leva e non si preoccuperebbe di tenere entrambi i piedi piantati per terra". Non solo, ma gli occhi attenti degli spettatori hanno visto anche un tremolio delle mani durante l'incontro con Lukashenko: ecco perché, tenendo una mano che tiene qualcosa, si può camuffare la malattia (come ha fatto con Shoigu).
Tutto torna, solo che adesso, in questa fase delle guerra in Ucraina e con gli occhi del mondo puntati addosso, un uomo interiormente forte come Putin non può mostrarsi debole di fronte a miliardi di persone, sarebbe un'umiliazione peggiore di una sconfitta bellica. Mostrerà sempre il suo volto "migliore", quando e se starà male eviterà di mostrarsi al pubblico ma di sicuro il Cremlino continuerà a dire che la sua forma è "eccellente".
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