Questa sera nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, l'annuale concerto dell'Accademia tedesca per far ascolatre i due compositori 'residenti'. Anna Korsun e Samy Moussa, ai quali si affianca Giacinto Scelsi con tre suoi brani vocali religiosi: Ave Maria, Pater noster, Alleluja scritti tutti nel 1970 immaginiamo per una particolare circostanza che al momento ignoriamo ma che, certamente, conosceremo questa sera. Perchè al Concerto noi non mancheremo, come del resto non siamo mai mancati all'appuntamento annuale che Johachim Bluher, attuale direttore, ha confezionato sempre con cura ed intelligenza, per dare la maggiore e migliore visibilità possibile ai borsisti 'musicisti'.
Da sempre alle composizioni freesche d'inchiostro dei borsisti il concerto affianca musiche di altri autori, del passato o contemporanei, la cui scelta scaturisce solitamente da particolari ricorrenze.
Da due anni a questa parte, da quando cioè i concerti hanno cambiato casa, dall'Auditorium alle Chiese di particolare pregio, come quella che ospita questa sera il concerto, anche il programma ha risentito del cambiamento, dando risalto alla musica vocale, come si fa quest'anno con quelle insolite composizioni di Scelsi.
Accanto alle quali però si ascolteranno due composizioni, una per ciascuno dei due borsisti di Villa Massimo, destinate a gruppi vocali-strumentali abbastanza insoliti.
Di Anna Korsun è in programma Ulenflucht (2016) per 20 performer che cantano e suonano, in prima esecuzione in Italia; e di Samy Moussa, Stasis ( 2018), per otto corni francesi, 17 gong e 2 tam tam dislocati nello spazio, in prima esecuzione assoluta.
I tre brani di Scelsi sono destinati ad un coro maschile che canta all'unisono; mentre per il brano della Korsun i performer che cantano sono voci maschili e femminili - per queste composizioni le parti vocali sono affidate a due cori: Voxnova Italia e Evo Ensemble; per la nuova composizione di Moussa, e per le parti strumentali di quella di Korsun, vengomo impiegati gli strumentisti dei Munich Opera Horns. Direttori Tonino Battista e Samy Moussa.
Insieme all'invito al concerto che certamente non è di routine come purtroppo troppe volte si ascolta, abbiamo appreso dai giornali, proprio oggi, che l'attuale direttore di Villa Massimo, lascerà l'incarico a luglio, dopo 17 anni di permanenza, nel corso dei quali ha fatto diventare l'Accademia Tedesca a Roma la più attiva e aperta alla città, distinguendosi per una qualità che non si riscontra altrettanto in nessuna delle altre accademie straniere a Roma, ugualmente attive ed ugualmente storiche.
Dal primo istante in cui i borsisti di Villa Massimo mettono piede a Roma, la cura con cui sono seguiti è davvero encomiabile. E, ogni anno, la storia e l'attività compiuta a Roma, viene puntualmente narrata nell'Annuario di Villa Massimo- iniziativa questa che in altre Accademie non abbiamo riscontrato.
Noi poi abbiamo avuto modo di conoscere da vicino la competenza sorretta da passione e dedizione con cui il direttore Bluher ha sempre lavorato, quando, dopo il terremoto dell'Aquila, l'Accademia tedesca si offrì di progettare, costruire e regalare alla città dell'Aquila un 'salotto urbano' tutto di legno, destinato ai giovani ed agli studenti, come luogo di incontro provvisorio. Serviva solo che le autorità comunali indicassero un terreno sul quale edificarlo.
All'epoca noi dirigevamo la rivista Music@, ed insegnavamo al Conservatorio aquilano. Sulla rivista pubblicammo ed illustrammo il progetto con interventi sia dello studio di architetti berlinesi che l'avevano progettato, già borsisti a Roma, che del direttore Bluher . E lo sostenemmo, spingendo perché gli amministratori dell'epoca indicassero lo spazio dove costruirlo.
Gli amministratori incapaci e colpevoli, nel corso di alcuni anni, quanto durò la trattativa, non seppero assumere una decisione in proposito e quel salotto tornò in Germania e lì edificato.
In quella occasione siamo stati anche testimoni dello sconforto del direttore Bluher che non poteva immaginare e non sapeva darsi una ragione per il rifiuto di una offerta così preziosa ed utilissima, colpa - ripetiamo- dell' incapacità e leggerezza del comune aquilano retto allora da un sindaco PD, medico e professore universitario, Massimo Cialente.
Adesso dobbiamo salutare il dott. Joachim Bluher, definito dal ministro della cultura tedesca, un 'grandioso ambasciatore della cultura tedesca in Italia', che anche noi abbiamo potuto conoscere ed apprezzare da vicino. Al suo posto, in estate, arriverà Julia Draganovic, alla quale sin d'ora auguriamo di essere all'altezza del suo predecessore.
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