Roma, 6 marzo 2019 - La Lega ha presentato un emendamento al 'decretone' per sostenere la categoria dei giornalisti e di coloro che fanno informazione anche con la tutela dell'Inpgi. Lo rende noto il deputato del Carroccio, Massimiliano Capitanio, primo firmatario dell'emendamento. "Più tutele per chi fa informazione ed è guardiano della democrazia. Vogliamo che dal primo gennaio 2020 - ha sottolineato - anche i comunicatori professionali, sia in ambito privato che pubblico, siano iscritti all'Inpgi, così come quelli che operano presso le pubbliche amministrazioni. Stesso discorso anche per chi svolge attività, anche di natura tecnico informatica, inerenti la produzione, il confezionamento o la fruibilità di contenuti a carattere informativo diffusi sul web o su altro canale multimediale". "La politica - ha aggiunto - ha il dovere di difendere i giornalisti, baluardo della libera informazione. Nella stessa direzione va l'emendamento che chiede il giusto riconoscimento di chi svolge la professione nella pubblica amministrazione. Allo stesso tempo è doveroso garantire anche un equo sostegno all'editoria cartacea e radiotelevisiva, con un'attenzione particolare all'editoria locale, fondamentali ai fini di un'informazione completa e pluralista". (askanews)
Inpgi: La Lega ha presentato un emendamento al "decretone" per salvare la cassa dei giornalisti. Al Senato l'analogo tentativo della Lega è stato stoppato dal M5S. Auspicabile una convergenza di Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Va fermata la guerra dei pentastellati al giornalismo professionale, all'Ordine e alla previdenza della categoria. Indebolire i giornalisti, rendendo precario il loro futuro pensionistico, significa indebolire la democrazia e destabilizzare un sistema centrale nella vita della Nazione. Per l'Inpgi, vitale recuperare i contributi di tutti coloro che fanno i giornalisti di fatto e i "comunicatori professionali" e scaricare la spesa (25 mln circa) degli ammortizzatori sociali sulla fiscalità generale. La crisi dell'editoria ha messo in chiara difficoltà i conti dell'Istituto. Aumenta il numero dei pensionati e cala drammaticamente quello dei giornalisti contribuenti. Nel 2017 un disavanzo "previdenziale" di 163,976 milioni. Detto andamento è caratterizzato da un trend di costante peggioramento (anche nel 2018).
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