La clausola di "dissolvenza" che permette il ripensamento. È questa la mossa di Giuseppe Conte che ha inviato una lettera alla Telt per autorizzare l'approvazione di bandi per i 2,3 miliardi di lavori del tunnel di base della Tav. A motivare la riserva è l'avvio di una procedura di revisione del trattato italo-francese.
"I contenuti sono riservati", ha spiegato la società italo-francese incaricata di realizzare la Torino-Lione. Ma secondo il sito del IlSole24ore "sarà comunque presente un riferimento alla volontà di Roma di chiedere a Parigi e Bruxelles di rivedere il Trattato". La lettera sarebbe frutto di un accorto raggiunto da Lega e Movimento 5 Stelle e potrebbe sbloccare l'impasse in cui si è infilato il governo. Un modo di prender tempo, in realtà, in vista - probabilmente - anche di un eventuale voto in Aula o di un referendum sul tema (come chiesto dalla Lega). Palazzo Chigi, del resto, precisa che i bandi sulla Tav non partiranno comunque lunedì.
Il cda di Telt (che si riunirà dopodomani) prenderà atto di questo documento e saranno poi prese delle decisioni. Il governo francese, senza intermediari, è socio al 50% di Telt e si è espresso per la prima volta senza mezzi termini ieri per la pubblicazione dei bandi. L'altro socio al 50% della società italo-Francese è Ferrovie dello Stato. ( IL GIORNALE)
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