Si terrà sabato 31 agosto e domenica 1 settembre alle 20.30 in Piazza Torre Pelosa a Bari-Torre a Mare, la sesta edizione del “Premio Rota”, manifestazione organizzato dalla cooperativa A/Herostrato e dal Comune di Bari (Assessorato alle Culture) in collaborazione Teatro Pubblico Pugliese e inserito all’interno della “Festa del Mare 2024”. Anche quest’anno a presentare le due serate della sesta edizione del Premio sarà Enzo Gentile, scrittore e giornalista (Rai, la Repubblica e Mattino di Napoli).
Il Premio Rota è diventato ormai un appuntamento imprescindibile per la città di Bari, riconoscimento che da sei anni viene consegnato a Torre a Mare. Il quartiere alle porte di Bari Sud che lo stesso Rota aveva così definito: “Oasi di felicità, tu sei il ristoro d’ogni cuore afflitto”. Un buen retiro vissuto per oltre trent’anni dal grande compositore milanese, rinforzato nel corpo e nell’anima dal calore della comunità di questo villaggio di pescatori che non lo ha mai dimenticato. Uno spazio in via Leopardi 40 che Rota custodiva gelosamente e che dedicava alla scrittura ed agli incontri con i suoi committenti veri esponenti della storia del cinema: Federico Fellini, Franco Zeffirelli e Luchino Visconti.
Anche per la sesta edizione, continua l’indagine del Premio alla ricerca di approcci innovativi nel mondo delle colonne sonore, con una particolare attenzione a quanto sta avvenendo nella produzione cinematografica e delle serie televisive in Italia. Un occhio particolare ad una nuova generazione di compositori in molti casi provenienti da generi raramente presenti nella produzione cinematografica.
Quest’anno le scelte degli esperti sono ricadute su alcuni compositori che sviluppano musica per immagini lungo percorsi in gran parte finora inesplorati. Supporti che sempre più si allontanano dall’idea di tappeto sonoro a esclusivo servizio della sceneggiatura verso opere capaci di rivelare una propria identità. Musicisti che provengono da molteplici generi musicali con contenuti musicali che suonano come nuovi.
Il primo riconoscimento, sabato 31, andrà a un giovane compositore diventa ormai uno degli autori più corteggiati dal cinema italiano: Michele Braga. Con influenze che vanno dall’hard rock ai preludi di Chopin, passando per tanta musica pop, il pluripremiato Braga ha già all’attivo oltre 70 colonne sonore con titoli importanti dell’ultimo cinema italiano. Una produzione che ha scavato un solco sicuramente contro corrente: pensiamo a film come “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks Out” di Gabriele Mainetti. Ma Braga è anche autore delle musiche di “Smetto quando voglio”, “L’incredibile storia dell'isola delle rose” e “Mixed by Erry” di Sydney Sibilia, oltre a “Dogman” di Matteo Garrone (Premiato al 71° Festival di Cannes) e “Benedetta Follia” e “Si vive una volta sola” di Carlo Verdone. Braga con le sue composizioni, ha anche sostenuto con passione alcune coraggiose opere prima come “Dente di Squalo” di Davide Gentile.
Nella prima giornata, ci sarà il jazz border-line al confine con la modern classical di Roberto Cherillo e Kekko Fornarelli. Due raffinati pianisti approdati al cinema con opere molto particolari. Cherillo, compositore definito fuori dalle righe, ha incrociato con grande trasporto emotivo “Sono innamorato di Pippa Bacca” di Simone Manetti, film ispirato alla vicenda della nota performer italiana uccisa in Turchia durante la performance itinerante “Spose in viaggio”, con cui si proponeva di attraversare in autostop undici paesi, teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo. Fornarelli, invece, con le musiche de “Gli agnelli possono pascolare in pace” di Beppe Cino (in uscita il 2025), mette a segno il primo vero film per cui ha scritto l’intera colonna sonora, ha rappresentato un importante trampolino di lancio che lo sta proiettando con decisione verso il cinema grazie a importanti progetti che gli sono stati proposti.
La seconda serata, domenica 1, è costruita intorno a due sonorizzazioni molto particolari. Roberto Salahaddin Re David, dopo la premiazione con un ensemble messo su per l’occasione (Giuseppe Amatulli e Diego Pugliese ai violini e Piero Dattoli al violoncello), sarà alle prese con il film d’animazione “Metamorphosis” di Michele Fasano, opera per la quale ha composto una ispiratissima colonna sonora. Una fiaba che narra di uno stormo di uccelli che viaggia al seguito di Upupa, verso la Montagna di Kafh, dimora di Re Simourgh, che promette di dare risposta a tutte le loro domande. Un delicato racconto dove le musiche di Re David hanno reso perfettamente l’atmosfera sognante ed i profumi d’oriente che si respirano in questo film.
Nella stessa serata, dopo la premiazione, sarà la pellicola del 1922 “Nosferatu” di Murnau ad essere l’oggetto della seconda sonorizzazione. Un lavoro singolare realizzato da tre importanti esponenti di tre gruppi centrali della scena indie italiana: Corrado Nuccini (Giardini di Mirò), Xabier Iriondo (Afterhours) e Karim Qqru (Zen Circus). Singolarità che risiede sicuramente nel disegno sonoro che hanno cucito su questo capolavoro, ma anche nel fatto che i nostri tre musicisti sono individualmente compositori di musica per immagini (cinema, docu-film, documentario).
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