La scomparsa di Marta Fascina dal Parlamento
Tradizionalmente giustificata dal gruppo parlamentare di Forza Italia per motivi personali legati prima alla cura di Berlusconi e poi al lutto, Fascina si è trovata improvvisamente senza questa copertura.
Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, ha deciso di ridurre le giustificazioni concesse alla deputata, suscitando malumori tra i colleghi che hanno visto limitata la propria possibilità di ottenere permessi per ragioni politiche o personali.
Le conseguenze della mancanza di giustificazioni
Questa scelta ha avuto conseguenze dirette per Fascina. Non potendo più contare su giustificazioni automatiche, la deputata ha dovuto fare i conti con un aumento delle sue assenze non giustificate, mettendo in pericolo il suo compenso legato alle presenze in aula.
Secondo i dati della Camera, nel mese di maggio, Fascina è risultata assente in oltre il 59% delle votazioni, ma solo in una piccola parte di queste assenze ha potuto usufruire della giustificazione del gruppo parlamentare.
Il calo delle giustificazioni non sembra essere legato a una vendetta politica da parte della dirigenza di Forza Italia, ma piuttosto alla necessità di garantire permessi ai deputati impegnati nella campagna elettorale europea. Tuttavia, l’impatto su Fascina è evidente: la mancanza di giustificazioni l’ha posta sotto i riflettori, evidenziando una situazione di disagio all’interno del partito.
Con l’avvicinarsi dell’autunno e la ripresa dei lavori parlamentari a pieno ritmo, Marta Fascina dovrà probabilmente rivedere la sua agenda e aumentare le sue presenze a Roma. Alcune voci all’interno di Forza Italia suggeriscono che da settembre ci sarà meno tolleranza verso le assenze non giustificate, rendendo la presenza in aula una priorità per tutti i deputati.
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