Si è chiusa un’edizione da record come presenze e incassi del Macerata opera festival: agli spettacoli hanno assistito oltre 49mila spettatori per un incasso di 1,7 milioni di euro, ottenendo i migliori risultati di sempre. Domenica sono calati i titoli di coda alla 60esima edizione del festival con l’ottavo sold out dell’anno su quindici serate: quattro recite di Turandot, una della Bohème, Notte di luna, Notte Morricone e Carmina Burana, un risultato unico. In generale, guardando i dati complessivi del 2024 (Turandot, Norma, La bohème, Notte di luna, Notte Morricone, Carmina Burana, Tutti all’opera e Lo Sferisterio a scuola) il Macerata Opera Festival ha registrato un totale di 49.078 spettatori e un incasso di euro 1.704.063. Rispetto al 2023, si registra un +21% per il numero di presenze e di oltre il 26% di incasso in più. Si è superato quindi il festival 2019, quando gli spettatori erano stati 37.018 e l’incasso di 1.443.226 euro.
Per gli appassionati di cifre e classifiche si ricorda che l’incasso della seconda recita di Turandot, pari a oltre 142mila euro, è stato il più alto mai registrato in una singola serata dal 2019. Il rapporto tra omaggi e presenze si mantiene intorno al 2,8% (su un massimo consentito per legge del 5%).
Soddisfatto dei risultati il sovrintendente Flavio Cavalli, e non solo per i dati del botteghino. "Il festival – spiega – ha raggiunto il cuore dei cittadini". Sui costi il sovrintendente chiede ancora tempo: "Non abbiamo dati precisi, siamo stati rispettosi dei conti rimanendo all’interno del bilancio preventivo approvato. Non sono mancate le difficoltà, le alte temperature hanno messo sotto pressione le maestranze ma grazie a tutti siamo riusciti a contenere i costi di un festival che ha dato il meglio di sé". Resterà molto di questo festival in Paolo Gavazzeni, oltre ai complimenti di un pubblico variegato fatto di neofiti e di appassionati.
Il "tutto esaurito" raggiunto su otto serate testimonia il coinvolgimento dell’intero territorio nei confronti di un festival impegnato anche con i più giovani, con l’inclusività, con l’avvicinamento del pubblico tramite "Tutti all’opera"".
Un festival per tutti è quanto ha apprezzato a Macerata. "Penso – spiega – alle iniziative per i bambini e per gli studenti delle Elementari e Medie capaci di aprire nuovi orizzonti, di scoprire in loro nuovi interessi. Ma l’inclusione è impegnarsi perché le emozioni arrivino forte ai non udenti e ai non vedenti". Lavorare a Macerata ha fatto capire un altro aspetto fondamentale.
"Qui – spiega Gavazzeni – ho avuto la certezza che servano le voci e il successo di quest’anno è stato dato dagli interpreti e dalle interpreti, dai direttori d’orchestra che hanno saputo plasmarli e dal duro lavoro".
Nei giorni scorsi Gavazzeni, il cui contratto scade a fine anno, ha presentato il cartellone del 2025. "A ottobre-novembre – anticipa – imposterò i cast. Io non so se farò parte del Macerata Opera Festival 2025, ma lavorerò come se ci fossi". Il sindaco ha speso belle parole per il direttore artistico, del resto di solito squadra vincente non si tocca. "Ringrazio Parcaroli e Cavalli: ho avuto massima libertà e mano libera". In questo caso occorre attendere per capire se il Macerata Opera Festival potrà contare ancora su Cavalli e Gavazzeni. "C’è da modificare lo statuto e il nuovo cda – conclude Cavalli – deciderà sul contratto mio e di Gavazzeni".
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