lunedì 19 agosto 2024

I Suoni delle Dolomiti 2024. Interpreti e le 13 parole d'ordine del MANIFESTO del FESTIVAL

 

 I Suoni delle Dolomiti

Dal 28 agosto la 29a edizione 


I Suoni delle Dolomiti - Alba sul Col Margherita (foto Daniele Lira)
I Suoni delle Dolomiti - Alba sul Col Margherita (foto Daniele Lira)

Dal 28 agosto al 29 settembre torna I Suoni delle Dolomiti, l’ormai storica 

rassegna che per la sua 29a edizione propone un programma multiforme, 

dove il tracciato dei sentieri che portano ad alcune delle più belle vette delle

 Alpi del Trentino si intrecciano con i suoni di generi musicali differenti,

 spaziando dalla world music alla musica classica, dalla canzone d’autore 

al jazz, fino agli incontri tra musica e letteratura.

Un cammino che coniuga natura e arte musicale in un programma che, 

per questo 2024, vede coinvolti artisti e formazioni quali Carminho, Gurdjieff

 Ensemble, Die Cellisten des Mozarteum, Paolo Cognetti e Mario Brunello –

 questi ultimi impegnati nell’immancabile trekking, quest’anno previsto 

tra il 4 e il 6 settembre – Sarah Willis, Camerata Royal Concertgebouw 

Orchestra, Faraualla, Roberto Vecchioni, Raphael Gualazzi, Quartetto Arod,

 Foy Vance, Renaud Garcia-Fons, Paolo Conte Legacy, solo per citare 

alcuni dei protagonisti dei diciotto eventi raccolti nel programma ideato dal 

direttore artistico Mario Brunello e raggruppati nell’arco di un mese, tra la 

fine dell’estate e l’inizio dell’autunno ospitati tra le montagne del Trentino.

I Suoni delle Dolomiti - Mario Brunello (foto Pierluigi Orler Dallasega)
I Suoni delle Dolomiti - Mario Brunello (foto Pierluigi Orler Dallasega)

Un’impostazione che rispecchia lo spirito di questa manifestazione, a sua 

volta condensato nel Manifesto dei Suoni delle Dolomiti, ideato lo scorso

 anno per sintetizzare l’anima di questo festival in tredici significative parole:

 ascolta, Dolomiti, suoni, spazi aperti, silenzio, luce, terre alte, camminare, 

impegno, condivisione, rispetto, accessibilità e tradizione. Parole 

legate l’una all’altra in modo profondo e che attestano l’unicità di questo 

festival.


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