mercoledì 3 gennaio 2024

Al Concerto di Capodanno di Venezia manca un neurone, che gli servirebbe, secondo Enrico Girardi ( Corriere della Sera). Glielo offrirebbe lui che ne avrebbe in sovrannumero?

 Per la prima volta, da molti anni, se non vado errato, Enrico Girardi scrive sul Corriere del Concerto di Capodanno di Venezia, senza fare come faceva ogni anno puntualmente il suo compagno di giornale  Valerio Cappelli, che diceva e ripeteva: vuoi metter Vienna!

 Sì, sono due cose diverse, Vienna e Venezia, come diverse sono le città, oltre che la musica  dei due concerti di inizio anno. Da un parte il malinconico ondeggiare della musica viennese, dall'altra il caleidoscopico melodramma italiano  in tutte le sue sfaccettature e le forme: orchestra, solisti, coro ecc...  

Ciò che al Concerto di Venezia Girardi contesta è la mancanza di coraggio, per  toglierle quella patina di 'popolare' che ha sempre avuto - cosa avrebbe, però di strano il 'popolare' del nostro melodramma?- e fare una sinfonia nella prima parte del concerto - come si fa da sempre per la parte riservata al solo pubblico in teatro - ed una seconda (sinfonia) nella seconda parte, quella trasmessa in tv, in diretta su Rai 1 dal Capodanno 2004, per festeggiare la ricostruzione del teatro veneziano.

 Insomma la tv o trasmette un'opera intera (ma questo è  compito dei teatri, non della tv) - che mai e poi mai verrebbe vista da un  vasto pubblico come quello del Concerto veneziano, alla 'Martini & Rossi' - o il melodramma se lo deve dimenticare, perchè i vari brani delle opere presi singolarmente , estratti dal contesto ecc...ecc...

 La solita canzone idiota che qualche critico che si crede 'intelligentissimo' e con 'neuroni da vendere' intona, dimenticando che nei teatri del Sette-Ottocento, erano proprio i brani popolari a risvegliare l'attenzione del pubblico, che nel corso delle opere talvolta si affievoliva.

 Ora Girardi invoca la grazia di un neurone in più, che faccia osare di più al teatro, che gli faccia cioè abbandonare quella collana di perle infilate l'una dietro l'altra ma di  diversa fattura e provenienza, per far posto ad un bel pezzone che soddisfi lui, più che il pubblico televisivo.

 Il problema è da dove si prende quel neurone in più, ad usum Fenice? Girardi non lo dice. Forse è sottinteso:  lo offre lui che ne ha in sovrannumero, di neuroni?  Ci perdoni!


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