Leggendo questo titolo: 'Cancellato Ciaikovskij dal concerto' si è avuta l'impressione che il mondo, fiaccato prima dalla pandemia ed ora dalla guerra di quel despota criminale ed assassino che fa di nome Putin, abbia perso del tutto la bussola. E che anche la stampa, invece che informare correttamente i lettori, giochi a muovere guerra, di cui nessuno sentiva la necessità, all'intelligenza umana.
E, infatti, leggendo poi la notizia, annunciata con quel titolo idiota, si viene a sapere cosa sia avvenuto concretamente. Perché nessuno può pensare che ora, fino a quando durerà questa dannata guerra, tutti i musicisti russi - compositori intendiamo - debbano sparire dai programmi.
Dovremmo cioè non poter ascoltare più né Ciaikovskij, né Prokofiev, né Sciostakovic nè Stravinskij fino a quando quel pazzo sanguinario di Putin non la smetterà.
Unica eccezione Musorgskij, come ci ha fatto capire quell'acuto musicologo che è Augias, quando ci ha rivelato che il grande musicista russo aveva dedicato una sua opera a Kiev, la grande porta della Capitale ucraina. Abbiamo tentato di sapere dal musicologo a quale opera facesse preciso riferimento, ma non ci è ancora giunta la risposta che agognavamo. Dunque, sempre secondo il musicologo nostrano, il russo Musorgksij considerava 'fratelli' gli Ucraini, tanto da dedicargli una sua opera.
A Cardiff è successo che avessero messo in programma, in uno dei concerti della locale orchestra, la famosa Ouverture 1812 di Ciaikovskij, che commemora l'invasione di Napoleone in Russia e celebra la sua sconfitta, nella quale si odono anche colpi di cannone, che in certi casi, specie in esecuzione all'aperto, si odono davvero.
Ora è del tutto evidente che ascoltare colpi di cannone veri o mimati da mastodontiche grancasse, in un momento come quello che stiamo attraversando, quando in Ucraina, ad opera dell'esercito russo, si sparano colpi di cannone contro città ed abitanti, non è proprio il caso. Sarebbe come celebrare la vittoria dei cannoni russi contro un popolo invaso, e non contro l'invasore francese respinto dai russi cui quell'opera fa riferimento.
E dunque bene hanno fatto a Cardiff a cancellare quella Ouverture, male invece hanno fatto i giornali a titolare in quel modo fuorviante.
Nessun commento:
Posta un commento