Marcello Foa anche oggi è protagonista delle polemiche in Rai. Dopo il weekend di attacchi a Fabio Fazio - arrivati insieme a quelli di Matteo Salvini - il presidente dell'azienda di viale Mazzini finisce nel mirino per il suo doppio incarico dovuto alla guida di RaiCom.
A contestarlo è, per il Movimento 5 Stelle, il vicepresidente della Vigilanza Rai, il senatore Primo Di Nicola: "Foa venga in commissione di Vigilanza Rai per spiegare la decisione di assumere l'incarico di presidente di RaiCom, se la doppia presidenza sia compatibile con i vincoli fissati nello statuto della Rai in merito al potere del presidente e se la decisione di affidare a Rai Com la realizzazione del canale in inglese non sia in contrasto con i vincoli posti dal Testo unico della radiotelevisione e dalla convenzione stipulata con il ministero dello Sviluppo economico".
E ancora: "C'è un forte dubbio sull'opportunità di affidare a una partecipata la realizzazione del canale in inglese dal momento che l'azienda di Viale Mazzini ha ricevuto un incarico in esclusiva". Per Di Nicola c'è il rischio che gli atti adottati risultino illegittimi con un danno anche erariale per la Rai. Già in passato Foa era finito sotto accusa in Vigilanza per il doppio incarico, ma la situazione da allora non è cambiata.
E il Pd interviene sul caso con una risoluzione presentata in Vigilanza dal capogruppo dem, Davide Faraone. Il testo impegna "il consiglio di amministrazione della Rai, al fine di salvaguardare il ruolo di garanzia rivestito dal presidente della Rai Spa e di evitare l'insorgere di possibili conflitti d'interesse, ad adottare ogni atto, anche con il coinvolgimento dell'assemblea dei soci, necessario al rapido superamento della nomina di Foa quale presidente di Rai Com".
Insomma, Foa deve lasciare la presidenza di RaiCom. La risoluzione sarà discussa a partire dal 14 maggio in commissione di Vigilanza.
Ma intanto i malumori su Foa aumentano. E sono anche lo specchio della guerra interna alla maggioranza sulla Rai. Con la Lega sempre più all'offensiva per controllare i posti di comando in viale Mazzini. E il presidente Foa che rappresenta sempre più l'avanguardia sovranista in azienda.
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