E l''orchestrà del Pd, oggi, come suona? "Il mio partito al momento non ha un direttore. Ha bisogno di accordare i suoni, perché troppo spesso i violini fanno una nota, mentre i violoncelli ne fanno una stonata e le trombe entrano contro tempo. Provo rabbia, perché questo partito ha degli orchestrali molto preparati, ma non si ascoltano tra di loro. Serve ascoltarsi e cercare di suonare 'a ritmo', come si dice in gergo musicale, e intonati, perché altrimenti fuori, lo spettatore, ascolta soltanto un groviglio di note. Il rischio è che venga fuori un concerto pessimo".
Sul tema della leadership, Nardella non ha dubbi. "Direttore e orchestra hanno bisogno l'uno dell'altra. Il Pd dovrebbe ispirarsi a questo modello. L'orchestra è l'organizzazione, il direttore rappresenta la leadership". Un pensiero musicale, infine, il sindaco violinista, lo dedica anche ai candidati alla segreteria del Pd in vista del prossimo congresso.
"A Zingaretti suonerei 'La marcia di Redetzky', di Strauss, per dargli un po' di vigore. A Martina? 'La sinfonia del nuovo mondo' di Dvorak, perché possa trovare la forza di far vedere davvero un nuovo mondo. A Giachetti invece suonerei 'L'eroica' di Beethoven, perché lui è l'outsider. Quindi questa sinfonia personifica l'uomo coraggioso, battagliero, come lui è". A se stesso invece, il sindaco Dario Nardella dedica le 'Sonate e Partite' per violino solo di Bach. In vista della sfida elettorale "Bach mi servirà a trovare fiducia in me stesso, lucidità e forza emotiva".
Nessun commento:
Posta un commento