sabato 2 marzo 2019

Bonisoli: Musei ad apertura gratuita differenziata - Bussetti: esami come talent show e quiz - Parlamento : giornali dannosi

Doveva essere il Governo del Cambiamento, si sta dimostrando come il Governo del Cambianiente, e, per quel pochissimo che cambia, del Cambiainpeggio.

 Bonisoli vuole distinguersi da Franceschini, il quale per appuntarsi sul petto la medaglia dei Musei italiani stravisitati, durante la sua reggenza del dicastero della Cultura, aprì Musei e siti archeologici una volta al mese gratuitamente - la pensava così Vittorio Emiliani che non ha mai condiviso la politica di Franceschini.
 No, dice Bonisoli, troppa gente, specie in certi periodi dell'anno ( estate -autunno) con la conseguenza che  ai visitatori è concesso in quei giorni poco tempo per fermarsi ad ammirare ed anche a capire. E allora che fa Bonisoli che ci tiene  a che i visitatori  oltre che guardare, riflettano davanti ad opere che hanno fatto la storia dell'arte ed anche dell'Italia creativa?  Limita i giorni di accesso gratuito, istituisce una settimana  di promozione - che per il 2019, sarà la prossima - e poi lascia ai direttori dei singoli Musei di decidere quali altre giornate, nel corso dell'anno, ed in quali orari  aprire gratuitamente i musei. Insomma il casino. Adesso i visitatori che eventualmente decidessero di visitare  i nostri Musei, nei giorni ad ingresso gratuito, non sanno più quali sono i giorni consentiti, perché varieranno, nei periodi in cui si stima il flusso turistico sarà  enorme, da città a città da Museo a Museo.
 Bonisoli ci sembra abbia seguito la linea di Juncker che in fatto di ora solare ed ora legale ha pensato bene di mettere ai voti la proposta di far decidere per proprio conto a ciascuna nazione europea se adottarla o no. Servirà? Sì a fare ancora più confusione e lacerazione nel corpo dell'Europa.

Bussetti, ministro dell'istruzione, già ex insegnante di educazione fisica, ma leghista tutto d'un pezzo, ha un'idea della scuola in linea con i tempi. Se la vita è tutta un quiz - come canta una ben nota sigletta televisiva - perché non anche la scuola? Per questo  ha inventato le simulazioni del nuovo esame di maturità - una specie di casting - ha cambiato le materie d'esame, vi ha introdotto il sorteggio di un argomento ed alla fine - ma questo lo annuncerà fra breve - ci sarà una giuria 'di qualità, come quella di Sanremo o di un qualunque Xfactor, che deciderà  chi ha raggiunto la maturazione e chi no. Il quale ultimo tornerà a rispondere ai quiz, alla prossima tornata del 'talent maturità'.
Cosa invece la scuola debba proporsi per essere all'altezza del suo compito che è quello di formare criticamente un giovane, cittadino domani, dopo averlo informato sulle cose utili della vita e sul passato ( vedi: Storia che deve far riflettere ed insegnare a non sbagliare ancora)... tutto questo a Bussetti, ex insegnante di educazione fisica, interessa assai poco, anche perchè lo ignora.

Il Parlamento ha votato un emendamento di esponenti del governo che vieta l'uso del cosiddetto Bonus cultura dato ai giovani, ma dal Governo Renzi e mantenuto dai Gialloverdi per timore che i giovani gli voltino le spalle alle prossime elezioni - per l'acquisto di giornali, motivando  la decisione in questo modo: 1. I giornali raccontano balle  e sono tutti contro il governo, per l'informazione bastano i social; 2. E' falso che aiutano a riflettere, e poi se si riflette molto si agisce poco, ed oggi agire e più importante che pensare;3. Lentamente ma senza sosta occorre togliere ossigeno ai giornali, ridurli alla canna del gas così se la smettono di parlar male di chi li sta governando ora  e che vuole tutto 'prima per gli italiani'; e per tutti gli altri? Chissenefrega, si arrangino.  Approvato a stragrande maggioranza.

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