Un dandy intelligente e raffinato, che non ama la musica di Puccini, s’innamora di una giovane donna che gli regala un piccolo concerto di arie del Maestro, lunari, romantiche, erotiche. Nell’arco di una serata, la diffidenza svanirà, lasciando spazio al piacere della scoperta di un grande musicista e alla fertile metamorfosi delle contraddizioni.
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Teatro Strehler
Toni Servillo, con l’Orchestra Sinfonica di Milano, accompagna il pubblico in un viaggio attraverso la musica di Giacomo Puccini, nel melologo immaginato da Giuseppe Montesano.
«In scena – spiega lo scrittore napoletano – c’è un dandy intelligente e raffinato, che non ama la musica di Puccini. Nella sua vita, è entrata una giovane donna, e l’amore si è acceso ancora una volta! Solo che lei, accidenti, lei ama la musica di Puccini: che bizzarria!».
Alla ragazza non resta altro da fare che regalargli un concerto, una serata con le più belle e celebri arie pucciniane, per convincere il dandy, che forse è un tantino snob, della bellezza di quelle pagine musicali. «Stasera – prosegue Montesano – controvoglia, e per non contraddirla, lui è in teatro, per ascoltare. E in mezzo all’orchestra parla tra sé, e compaiono le voci di Mimì, di Rodolfo, di Tosca, lunari, romantiche, erotiche, e lui ironizza, e ascolta, e un po’ si irrita un po’ commenta, e l’ironia resiste ma comincia a incrinarsi, e la diffidenza combatte ma stancamente, finché, tra divertissement, brividi e commozione, a una a una le difese cedono, e l’uomo riesce infine a capire: no, non a capire e basta! Ora riesce a sentire, e sente che la musica di Puccini è stata scritta per qualcosa che c’è in lui e lo aspettava, e con quella musica vede in profondità la giovane donna che ama e che lo ama, e finalmente sa perché uno stesso amore li travolge e li incanta. Lei è viva nelle contraddizioni, lei è più fragile e più forte perché sa che le contraddizioni sono fertili metamorfosi, lei è aperta a tutta la vita perché non ha bisogno di idoli assoluti, e sa che bellezza e passione soffiano dove vogliono».
Durata: 60’ senza intervallo
Biglietti
La Locandina
Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me?
di Giuseppe Montesano
con Toni Servillo
e con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Gianna Fratta
soprano Maria Tomassi
tenore Max Jota
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in coproduzione con Orchestra Sinfonica di Milano
si ringrazia Agenzia Teatri
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La Lettura, settimanale culturale allegato al Corriere della Sera,
pubblica un articolo di Nicola Campogrande sullo spettacolo
milanese già visto, non da noi, a Torre del Lago.
Nel corso dell'articolo, Campogrande accenna ai numerosi
mancati estimatori, quando non addirittura detrattori,
della musica di Puccini, ma non gli riesce neanche una volta
di citare il più noto direttore d'orchestra che non ha mai diretto
nè voluto dirigere Puccini. cioè Claudio Abbado.
La storia è arcinota, presumo la conosca anche Campogrande,
se il più accreditato studioso italiano del musicista, Michele Girardi,
ha tenuto un corso sull'argomento all'Università.
Dunque perchè tacerlo? Capito Campogrande?
(Pietro Acquafredda)
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