ORGANIGRAMMA IUC
Rinaldo Gentile
presidente
Altea Fortuna
Bruno Brunelli
Gianna Troiano Stanzani
consiglio direttivo
Antonio Ballista
Enrico Saverio Pagano
Franco Piperno
Nicola Sani
consiglio artistico
Marina Nocilla
marinanocilla@gmail.com
Alessia Capelletti
ufficio stampa
Rosa Maria Romano
amministrazione
Sonia Crisafi
biglietteria e customer care
Isabella Pagliano Tajani
produzione e organizzazione
Fabiana Raponi
segreteria e organizzazione
Mariano Delle Rose
programmi di sala
Andrea Debbi
social media manager
Lia de’Stefani
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Con una intervista al quotidiano La repubblica, ieri, il direttore artistico della IUC Giovanni D'Alò, comunicava di essere stato defenestrato, di essere cioè ex direttore artistico, e di essere stato fatto fuori dai galantuomini che da anni tiranneggiano la IUC, riuniti in due gruppi. Da una parte la dirigenza e dall'altra il comitato artistico. Nella dirigenza siede da tempo immemorabile la sig.ra Stanzani che conosco da mezzo secolo, sua figlia era mia allieva al liceo - e che ho sempre pensato essere persona degna di fede e di stima, accanto a Lei si sono avvicendati nel tempo membri e discendenti della famiglia del fondatore, a cominciare dalla moglie e poi dalla figlia - la qual cosa ho sempre criticato perchè la IUC non è proprietà della famiglia Fortuna, benché il capostipite ne sia stato il fondatore; e poi qualche altro membro che non conosco né mi preme conoscere ora.
Non conosco il presidente, Gentili, per esprimere un giudizio sulla sua persona e sul suo ruolo. Ma reputo che le decisioni nella IUC le prendano altri.
Conosco meglio i membri tutti del Comitato artistico, all'interno del quale immagino si sia organizzata la congiura contro D'Alò; altrimenti avrebbero anche loro protestato per tale defenestrazione che non sembra aver ragioni plausibili.
Nel trio Ballista-Piperno-Sani, componenti il comitato artistico dal tempo di Noè, penso che l'uomo nero, il manovratore sia Piperno che entrò al tempo del fondatore, quarant'anni almeno, da quando io ho cominciato questo lavoro, ed è lì ancora.
Direi la stessa cosa di Ballista, ma non credo sia all'altezza di tale strategia, mentre penso male, come di Piperno, anche di Nicola Sani che nello sport delle scalate alle istituzioni - non ha pari nè rivali, con sostegni diversi a seconda dei casi: massoneria (perchè non pensarlo?) a Siena, o del Pd (certo) per la parentesi all'Opera di Roma. Nel corso degli anni, mentre Piperno è rimasto come un presidio di non so cosa a Roma, Sani ha fatto il giro delle 'sette chiese', come si usa dire di un giramondo.
D'Alò dice in quella intervista che la direzione artistica sarà affidata ad una 'società', sarà cioè 'esternalizzata' ( la medesima idiozia che il grande manager della cultura Carlo Fuortes, aveva proposto come medicamento per guarire il malato Teatro dell'Opera al suo arrivo facendo ridere mezzo mondo), magari un'agenzia, così si salta anche un passaggio, quello della scelta fra le varie proposte che le agenzie fanno alle istituzioni. Non so se questi tre signori abbiano chiamato D'Alò per dirgli qualcosa, anche mascherati della peggiore ipocrisia. Sentiremo nei prossimi giorni e soprattutto scopriremo chi sarà l'eletta fra le società che prestano la loro opera alle istituzioni musicali in 'crisi di identità' - come dalla IUC la stessa scelta sarà fatta anche da altri - e malate di vecchiaia cronica, a giudicare, anagraficamente, certi residenti al vertice di una istituzione universitaria che si rivolge soprattutto a giovani.( P.A.)
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