«Non sapete chi sono io, sono il figlio di un parlamentare». Con queste parole Tancredi Antoniozzi, 21 anni, figlio del deputato di Fratelli d'Italia Alfredo Antoniozzi, si sarebbe rivolto a due carabinieri "colpevoli" di averlo fermato mentre sfrecciava nel centro di Roma a bordo del suo suv, un Range Rover modello Evoque, non propriamente un'utilitaria. Un comportamento che al giovane è costato una condanna a 8 mesi di reclusione per resistenza e lesioni.
Cosa è successo
Lo riporta oggi Repubblica Roma, che ricostruisce i fatti, avvenuti il 18 aprile scorso in via Vittorio Emanuele II: Antoniozzi jr era insieme a un coetaneo, Vincenzo Palma, quando è stato fermato dai carabinieri perché guidava «a velocità sostenuta e con manovre pericolose per la pubblica incolumità, in particolare delle persone presenti», si legge negli atti.
Dopo aver mostrato i documenti, Antoniozzi avrebbe reagito male alle rimostranze dei militari: «Domani vi troverete senza lavoro, vi faccio licenziare, non sapete chi sono io e a chi sono figlio, sono il figlio di Antoniozzi, il parlamentare, vi faccio fare una brutta fine, conosco il Questore di Roma». Appoggiato anche dall'amico: «Bravo chiama tuo padre e fagli vedere a questi come perdono il lavoro, fallo subito e non perdere tempo". E ancora: «Anziché fermare chi mi ha rotto il vetro rompete a noi». Dopo le parole, i due sarebbero passati ai fatti, con spintoni e calci a uno dei due carabinieri.
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