mercoledì 29 maggio 2024

Teatro dell'Opera di Roma. 'Cenerentola' (CENDRILLON) di Pauline Viardot al Teatro Nazionale

 

“Cenerentola” di Viardot al Nazionale in un nuovo allestimento dello Young Artist Program “Fabbrica”

«Cenerentola è una ragazza “sola” che cerca di farsi accettare da una società che vive di apparenze e non di sostanza». Così Antonella Lo Bianco, la regista di “Fabbrica”, lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, racconta la nuova produzione della Cenerentola (Cendrillon) di Pauline Viardot che debutta al Teatro Nazionale dal 28 al 31 maggio (ore 20.00). Lo spettacolo è completamente affidato ai giovani talenti della quarta edizione di “Fabbrica” che con il loro sguardo hanno riletto e attualizzato l’antica fiaba popolare che ha ispirato scrittori, poeti e musicisti. La Cendrillon di Pauline Viardot, andata in scena a Parigi il 23 aprile 1904, è un piccolo gioiello cameristico per voci e pianoforte che alterna parti cantate e dialoghi parlati, e rivela un caleidoscopio di personaggi e ruoli che suggerisce una stretta parentela con la Cenerentola rossiniana. La storia che la compositrice ha saputo narrare con raffinato gusto intimistico viene proposta nella versione italiana curata da Vincenzo De Vivo. Partecipano gli allievi della Scuola di Danza diretta da Eleonora Abbagnato, interpreti delle coreografie di Giovanni Castelli. Dirige Carlo Donadio.

«Il tema di Cenerentola – prosegue Lo Bianco – è certamente attuale. La solitudine provoca nella maggior parte dei casi reazioni di isolamento ed auto-isolamento: entrambe fanno entrare in un vortice psicologico ed emotivo. È proprio questo vortice che ci interessa approfondire. Ognuno di noi è stato Cenerentola almeno una volta, ognuno di noi si è sentito solo, non capito, non accettato dalla famiglia, dagli amici, dalla società, e quel senso di solitudine ci è familiare; cerchiamo dei rifugi dove poterci proteggere che a volte, però, diventano delle vere e proprie prigioni».

La trama è quella nota. I personaggi sono interpretati dai cantanti di “Fabbrica” Young Artist Program: Mariam Suleiman (Cenerentola), Mattia Rossi (Le Baron de Pictordu), Ekaterine Buachidze e Valentina Gargano (le sorellastre, Armelinde e Maguelonne), Eduardo Niave (Le Prince Charmant), Nicola Straniero (Le Comte Barigoule) e Spartak Sharikadze (Le Portrait). Nel cast anche un talento ospite, il soprano francese, ma di formazione newyorkese, Margaux Frohlich (La Fée).

Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma vede le scene di Agnese Falcarin, i costumi di Mario Celentano e le luci di Giulia Bandera, il team creativo di “Fabbrica” Young Artist Program. Completa la messa in scena la coreografia firmata da Giovanni Castelli, ballerino del Corpo di Ballo capitolino, di cui sono interpreti gli allievi della Scuola di Danza della Fondazione capitolina diretta da Eleonora Abbagnato. Al pianoforte si alternano Zenoviia-Anna Danchack (28,30) e Pavel Tialo (29,31). Sul podio Carlo Donadio.

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                        PAULINE VIARDOT. CHI ERA'


Figlia del grande tenore Manuel García e sorella di Maria Malibran, che morì però quando lei aveva solamente 15 anni, intraprese dei solidi studi musicali, sotto la guida del padre, per quanto riguarda il canto, con Reicha per quanto riguarda la composizione e con Liszt e Meysemberg per il pianoforte. Alla morte prematura del patriarca, la sua educazione canora passò nelle mani della madre, il soprano Joaquína Sitchez: questa la indirizzò alla fine verso la carriera di cantante, inducendola ad abbandonare il prediletto pianoforte, al quale Pauline rimase comunque legata tutta la vita[2] producendosi sovente come pianista, anche a quattro mani con la sua grande amica Clara Schumann.

Pauline García diede il suo primo récital canoro a Bruxelles all'età di sedici anni nel 1837 con Charles Auguste de Bériot e debuttò in palcoscenico a Londra, nel maggio 1839, nel ruolo di Desdemona nell'Otello di Rossini. Il successo riscosso fu tale da indurre il direttore del parigino Théâtre des ItaliensLouis Viardot, ad ingaggiarla immediatamente e a farla esordire nella capitale francese, nel mese di ottobre, con lo stesso ruolo di Desdemona. Meno funambolica, su un piano strettamente vocale, della sua defunta sorella, fu per le sue doti drammatiche, intellettuali e musicali che riuscì a lasciare una profonda traccia di sé.

Anche su consiglio di un'altra grande amica, George Sand, Pauline accettò di sposare Viardot, che era di oltre venti anni più anziano di lei, nel 1840 e fu con il suo cognome maritale che si affermò definitivamente, passando alla storia come una delle più grandi cantanti dell'Ottocento. Nel dicembre 1841 nacque a Parigi la prima figlia della coppia, Louise Héritte-Viardot, che diventerà una musicista. Pauline sarebbe stata per George Sand il modello per la figura della protagonista del suo romanzo, Consuelo, una cantante italo-spagnola del XVIII secolo.[3] Della Sand frequentò anche, fin dal 1841, la residenza di Nohant, cantando e suonando con Fryderyk Chopin di cui diventerà una cara amica; il musicista avrà una notevole influenza sulla sua arte di interprete che andrà affinandosi con i consigli del compositore.[4]

Pochi anni, alcuni dei quali trascorsi nella compagnia del Teatro Imperiale di San Pietroburgo al fianco di personalità del calibro del tenore Giovanni Battista Rubini, del baritono Antonio Tamburini e del contralto Marietta Alboni, le furono sufficienti per imporsi: divenuta amica di Meyerbeer interpretò per lui il ruolo di Fidés ne Il profeta nel 1849, mentre Berlioz volle riadattare per la sua voce l'Orfeo ed Euridice di Gluck (1859), in una versione che sarebbe diventata per un secolo la base di quelle correnti di repertorio (nel 1861 un'analoga operazione fu ripetuta per l'Alceste dello stesso autore); Gounod per parte sua le affidò il ruolo protagonistico nella sua opera Saffo (1851) con l'aria «Ô ma lyre immortelle». Nel 1849 partecipò alle esequie solenni di Chopin interpretando la parte di contralto nella Messa di Requiem di Mozart, nell'Église de la Madeleine a Parigi.

Nel 1855 La Viardot volle acquistare, con il sacrificio di una parte consistente della sua fortuna, la partitura autografa del Don Giovanni di Mozart, del quale ella aveva interpretato il ruolo di Zerlina a San Pietroburgo, mentre suo padre ne era stato un formidabile protagonista.

Fin dalla sua permanenza in Russia negli anni '40 la Viardot aveva stretto un rapporto strettissimo con il grande scrittore russo Ivan Turgenev, che visse per tutto il resto della sua vita a stretto contatto, quasi in coabitazione, con i coniugi Viardot. Le rispettive residenze di campagna, a Bougival, separate, ma edificate sullo stesso terreno, sono state oggi trasformate in musei: sulla vera natura del rapporto tra la cantante e lo scrittore appare oggi difficile decifrare se si trattasse di un grande amore e se fosse invece soltanto reciproca ammirazione.

Un rapporto di stima reciproca legò la Viardot anche a Richard Wagner, come testimoniato ad esempio dalla lettera che inviò al compositore il 6 febbraio 1869, in cui la cantante scrisse: "Lei non ha ammiratore più sincero ed entusiasta di me."[5] Secondo quanto riportato da Cosima Wagner[6] il rapporto si deteriorò tuttavia nel marzo dello stesso anno, in seguito alla ripubblicazione del pamphlet antisemita Das Judentum in der Musik.

Dopo il ritiro dalle scene nel 1863, la Viardot si stabilì a Baden-Baden dedicandosi all'insegnamento, riservato ad allieve di sesso femminile (per qualche tempo anche al Conservatorio di Parigi, dove aveva insegnato pure il fratello Manuel García) e si esibì ancora in concerto, nell'oratorio di MassenetMarie-Magdeleine (Parigi, 11 aprile 1873), e nella prima esecuzione pubblica (Jena, 3 marzo 1870) della Rapsodia per contralto che Johannes Brahms aveva composto come regalo di nozze per la figlia di Clara e Robert Schumann.

Ella si dedicò altresì alla composizione di liriche per voce e pianoforte e di diverse opere da camera[7] su libretti di Turgenev o suoi propri (tra i quali ultimi Cendrillon nel 1903).

                                                                                           ( DA WIKIPEDIA)

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