venerdì 31 maggio 2024

Teatro alla Scala 3.Sangiuliano & Meloni: ministro fotocopia della premier: bugiardi e meschini

Chi dei due sul gradino più alto del podio per il primato di bugie e meschinità? Meloni o Sangiuliano?  Ambedue sul gradino più alto, perchè mettendo uno dei due su un gradino più basso, si farebbe torto a chi sta, invece, sul gradino più alto del podio che senza il  soccorso del compare no nsi sarebbe meritato.

 Parliamo sempre della Scala. Meyer, sovrintendente alla fine del suo mandato, ha dichiarato, senza reticenze: un ministro mi ha pensionato - il ministro è, ovviamente, Sangiuliano. 

Il quale, bugiardo come la sua datrice di lavoro e modello, afferma che  il provvedimento del Governo di mesi fa sull'età di pensionamento dei sovrintendenti delle Fondazioni liriche, sia  frutto di un adeguamento all'età pensionabile di esponenti ai vertici di altri importanti settori, come l'Università.

 Mentre tutti sanno, Meloni compresa, che quel provvedimento, anticipato da critiche idiote e prive di fondamento al sovrintendente del San Carlo, Lissner, per la sua gestione, lodata invece dal mondo intero, mirava semplicemente ed esclusivamente a liberare quella poltrona per offrirla come ricompensa a Fuortes, che avrebbe lasciato la Rai per far largo ai meloniani doc. 

Come poi siano andate le cose a Napoli è noto, con il ministro ed anche Meloni scornati e spernacchiati. Ed anche sbugiardati: a loro di mettere ordine  nell'età pensionabile dei sovrintendenti non fregava affatto, volevano solo preparare la poltrona per il dimissionario, recalcitrante in principio, Carlo Fuortes. Al quale, alla fine, dopo oltre un anno movimentato, durante il quale ha stazionato sempre davanti al protone di Palazzo Chigi, a mendicare la poltrona/scambio promessa,  ne hanno trovato una, a Firenze.

 Altrettanto pretestuose le considerazioni del ministro: in fondo, Meyer ha governato 5 anni - ha detto - un tempo ragionevole per fare, al termine, le valigie e, consentire alla dirigenza scaligera di  cambiare  attore e registro.

E siccome Sangiulinao e Meloni non si fermano alle bugie ecco che il primo, sull'esempio della sua 'capa/capo', riprende un altro argomento, già usato nei confronti di Scurati, il quale - accusò Meloni - pretendeva di avere dalla Rai, per un intervento di pochi minuti, 1800 Euro, che è lo stipendio di un lavoratore dipendente.

  Chiunque altro avrebbe potuto fare una simile considerazione, qualunque altro cittadino normale, dipendente. Non Giorgia Meloni che da una ventina d'anni circa porta a casa fra i 15.000 e 20.000 Euro mensili, come parlamentare, senza che prima del 2022, abbia mai fatto un tubo, al di fuori della breve parentesi da ministro non memorabile. 

Ma è stata eletta - è la carta  che giocano i politici nei riguardi di chiunque altro, tutte le volte che li si indica come ladri di Stato. Loro lo stipendio, non meritato, se lo sono dati da soli e guai chi lo tocca: e certamente non saranno loro. 

 Sangiuliano, da scolaro ed allievo diligente, riprende l'insegnamento della Meloni e torna sull'argomento con quello che Il Giornale definisce  'pizzicotto', quando dice: ho saputo che a Meyer  viene dato un aumento di compenso. Gli viene dato perchè abbandoni il campo, prima del tempo? No, perchè ha fatto  già sapere che  dirà la data quando riterrà, visto che lui da due anni è vittima del 'tira e molla' della Scala, istigata dal Governo, sulla sua permanenza/ riconferma.

 Allora perchè avrebbe questo bonus economico agitato da Sangiuliano credendo con questo di offendere e tacitare Meyer? Forse era previsto dal suo contratto (lontanissimo da quello principesco di Lissner, e dai compensi suoi e di Giorgia ) in relazione ai risultati ottenuti. E pare, cari Sangiuliano& Meloni, che Meyer  lascia nelle casse della Scala, ben 8 milioni di Euro di attivo, col bilancio 2023 appena approvato.

 A questo punto la VOLGARE MESCHINITA' di Sangiuliano & Meloni va ad aggiungersi alle loro clamorose BUGIE.

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