venerdì 24 maggio 2024

Puccini a Bari nel 1895, per Manon Lescaut. ( da Affari Italiani, di Pierfranco Moliterni)

 

A Lucca (sua città natale nel 1858) da venti anni in qua opera il Centro Studi Pucciniani, una istituzione che riunisce i più autorevoli studiosi allo scopo di approfondire la vita, l’opera e i rapporti di lavoro del più importante e conosciuto protagonista del cosiddetto ‘verismo musicale’: Giacomo Puccini.

Teatro Petruzzelli   Ai primi del '900
 

Anche la Puglia è stata interessata alla non facile impresa per gettare nuova luce sull’autore di indiscussi capolavori, che ancor oggi appassionano i melomani non solo pugliesi: BohèmeTosca e non ultimo Turandot e Manon Lescaut opere che non a caso risaltano nel cartellone del teatro Petruzzelli.

Proprio in questo contesto, è nato dunque il progetto ‘Puccini in Puglia che ha la sua sede pensante e organizzativa a Noci, e solo per la passione di un medico qual è la dott.ssa Vincenza Biancofiore socia sostenitrice del Centro lucchese. Ma a quale scopo se, come si ignorava sino a ieri, il ‘bel Giacomo’dei suoi tempi d’oro non ebbe mai rapporti diretti con la Puglia?

E qui sta la sorpresa vera e propria, resa viva attraverso le notizie e le documentazioni che hanno guidato il seminario cittadino di Noci organizzato nel bel chiostro di S. Domenico, grazie alla scoperta di altre lettere, di altri documenti di un simile ‘avvenimento storico’.

Puccini Noci1
 

Perché Puccini in persona, in carne ed ossa, è stato a Bari per circa una settimana dal 23 febbraio del 1895 per assecondare il suo costume: raggiungere ogni sede in cui per la prima volta veniva allestita una propria opera. Agli albori della sua carriera, il giovane Maestro lucchese (che allora aveva appena 37 anni) volle assistere alle prime recite baresi del capolavoro che gli aveva dato, solo due anni prima, duratura fama internazionale: la storia di un amore impossibile, quello del cavaliere Des Grieux e della bella e capricciosa Manon Lescaut.

Cassano Martino cop
 

Incrociando dunque fonti preziose come la cronaca del primo quotidiano barese moderno Il Corriere delle Puglie e l’epistolario pucciniano appena disvelato, si è riusciti a ricostruire il racconto di quella visita in una Bari ambiziosa e vivace che pullulava di menti illuminate tese a costruire una città non solo ‘mercantile’ ma colta e all’avanguardia nel panorama italiano ed europeo della Belle Epoque.

Ed ecco spuntar fuori i nomi e le foto del Sindaco ReDavid, dell’impresario delle serate di gala al teatro Piccinni, Vittorio Scarano, dei fratelli Giannini, del direttore del “Corriere” Martino Cassano, ovvero dell’immancabile e popolarissimo direttore della Banda Municipale, Enrico Annoscia (Pupe de ZZùcchere), egli simbolo della verace tradizione musicale pugliese che erano i concerti bandistici.

Tutta Bari, tutta una città, visse un evento artistico rivelando, secondo le stesse parole di Puccini, un intuito musicale sorprendente unito ad un calore e ad un senso dell’ospitalità che investì il compositore di un entusiasmo inciso nelle  sue stesse parole e in quelle dei cronisti del tempo.

L'intensa serata di studio e di analisi in quel di Noci, alla presenza attenta e partecipe del sindaco Domenico Nisi (lui stesso un tempo pianista di ‘musica colta’), era impreziosita da presenze e relazioni di rilievo: quelle d’ambito accademico (prof. Moliterni-Storia del Meodramma Università di Bari); documentaristico (dott. Mascellaro) e musicale (m° Guerrieri-direttore della banda di Noci). Moderava l’ospite ‘nocina’ organizzatrice puntuale ed entusiasta, Vincenza D’Onghia, con una sorpresa nella sorpresa affidata alle mani e alla sensibilità musicale del m° Roberto Corlianò, il quale ha eseguito alcune intense parafrasi pianistiche tratte da capolavori operistici di Puccini. 

Puccini Puglia2
 

---------------------------------------

Dal 'CORRIERE DELLE PUGLIE' (Anno IX, n° 54) 23 Febbraio 1895

In Cronaca

Il maestro Puccini a Bari

In giornata giungerà in Bari il maestro Puccini per assistere alle ultime recite della Manon che si daranno stasera, domani, lunedì e martedì. […] Puccini rappresenta una delle speranze e delle forze più vive dell’arte musicale italiana: è bene dunque che i festeggiamenti a lui assumano un carattere di solennità artistica e insieme civile. Che questa sera uno sia il grido, una la potente vibrazione dell’entusiasmo barese e il saluto lungo e indimenticabile! Che nessuno domani, tardi, possa dire: io non c’ero!  […] Puccini potrà constatare quanto la splendida esecuzione di Manon, debba all’illustre direttore e al suo valoroso sostituto. Così il successo avrà una fioritura novella. Gli artisti, la intelligente signorina Della Perla, il valente e coscienzioso Brasi, il simpatico e geniale Sottolana, la sempre avvenente signorina Nava, il bravo Frigiotti; l’accurato de Rossi, le masse orchestrali e corali capitanate queste dall’attivo maestro Biondi, tutti in una parola avranno una nuova e clamorosa prova di ammirazione. E con Lombardi è anche tornato fra noi, desideratissimo, quel tipo simpaticone che è il chiarissimo cav. Carlo Clausetti, rappresentante della Casa Ricordi che tanta importanza ha giustamente dato all’esecuzione della Manon a Bari.

Facilitazioni ferroviarie per le ultime recite della “Manon”. Come preannunziammo, per queste ultime recite della Manon, le ferrovie meridionali hanno concesso che i biglietti di andata e ritorno per tutte le stazioni da Foggia a Bari, da Taranto a Bari, e da Lecce a Bari siano valevoli da oggi 23 fino a Mercoledì 27.

----------------------------------------

giacomo puccini
 

27 febbraio  1895

 Allo Ill.mo cav. Avv. Giuseppe Re David- Sindaco di Bari

Le accoglienze fattemi da questa cittadinanza simpaticissima, nei giorni indimenticabili che qui ho passato, e la squisita cortesia delle Autorità a rendere maggiore e più autorevole e solenne il successo della mia “MANON”, mi hanno commosso dal più profondo del cuore [….] io penso che un esito così fortunato, oltre che alla splendida esecuzione, sia da attribuirsi all’animo di questa degna città, così nobile, sincera ed entusiasta […] io non avrei voluto allontanarmi da questa dimora incantata, che è addivenuta per me quasi una seconda patria. L’unico conforto in tale distacco è la speranza che, anche di lontano, i vincoli di una cara relazione di affetti, mai si rallenteranno da parte della nobile cittadinanza di BARI, come mai si potranno rallentare in me. Anzi permetta che io esprima un voto di espormi al giudizio veramente autorevole e prezioso di un pubblico tanto fine e colto e dotato d’un intuito sorprendente. A questo giudizio io terrò in modo speciale ed esso per me costituirà sempre un suggello lusinghiero e necessario”.

Giacomo PUCCINI

Nessun commento:

Posta un commento