lunedì 20 maggio 2024

Giorgia, anche senza Meloni, non ci incanti

 L'AGCOM sta ascoltando- 'MONITORANDO', COME SI DICE IN GERGO MINISTERIALE- il comizio della Meloni su Mediaset, camuffato da intervista, senza contraddittorio, e con l'intervistatore ridotto al ruolo di 'reggi microfono' della premier? Rientra o no nel conteggio disposto dalle regole della par condicio? Non si vorrà sostenere che  è nelle prerogative del ruolo di premier parlare al paese,. e che quindi nulla a da vedere con la campagna elettorale.

 La Meloni, ha detto l'altro ieri, dopo che era saltato il confronto in tv, da Vespa, con al Schlein, che lei non aveva tempo da perdere. E, invece, oggi il tempo l'ha perso; per ripetere a tutti quei cittadini che speravano di ascoltare cose utili, lo stesso proclama elettorale che ha inviato ai suoi compatrioti di Vox.

 A tutti quelli che sono stati sempre contro l'Europa - ancora oggi un esponente leghista, suo alleato di governo, torna a chiedere che la bandiera europea non sventoli negli uffici pubblici del nostro paese accanto a quella italiana - e che ora, europeisti dell'ultima ora per necessità, non possono che dire ciò che tutti vanno dicendo. E cioè che l'Europa va cambiata, ma non abolita, e che i benefici dell'Unione per le singole nazioni, sono di gran lunga maggiori dei problemi.

Poi la solita solfa populista ed anche oscurantista: io non sono laureata e sono arrivata ad essere premier, dunque lo possono tutti. Certo se ha davanti agli occhi  quel laureato di suo cognato ha ragione. Ma lo studio è elemento di promozione personale e sociale.

 Comunque adesso non vogliamo essere noi a perdere tempo per commentare  le idiozie, e sono tane, dette, a scopo elettorale, dalla premier che vuol essere chiamata semplicemente GIORGIA, perchè Lei è donna, madre, cattolica, italiana ... ed anche non laureata ed una di noi. Il che non ci inorgoglisce di certo.

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