sabato 20 aprile 2024

Il 'Caso Scurati' Se questa non è censura ( da Il Foglio, di Carmelo Caruso))

 

IL CASO

La censura Rai a Scurati non è fascismo è da tonti. Soldi e promozione. La destra lo ha elevato a Gobetti


Serena Bortone denuncia la censura contro lo scrittore. La Rai impazzisce, la sinistra invoca la resistenza. Un minuto e mezzo di monologo si è trasformato in un manifesto per colpa dei direttori di destra

Non è censura, è peggio: è minchionaggine. Uno scrittore, Antonio Scurati, che chiedeva più soldi, (1.800 euro per un minuto e mezzo) fatto passare per Piero Gobetti; una conduttrice, Serena Bortone, dipendente Rai, che fa un post senza avvisare la Rai, contro la Rai; un direttore dell’approfondimento, Paolo Corsini, che non riesce a gestire un programma del tre per cento di share quando va bene. La “censura” Rai allo scrittore bestsellerrista Scurati è la prova di un paese rimbambito, di un’opposizione altrettanto rimbambita, di una destra che favorisce questo rimbambimento.

 

Serena Bortone conduce un programma su Rai 3 che si chiama “Che sarà” e avrebbe dovuto ospitare Scurati. Stamattina prende il telefono e sul suo profilo Instagram scrive che avrebbe appreso con sgomento, e per pur caso, questo il testo, “che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io". Il monologo era di un minuto e mezzo e Scurati aveva chiesto, come è lecito fare, un compenso. Si parla di 1.800 euro e di un’offerta Rai di 1.400 euro. C’è chi va gratuitamente, chi decide di farsi retribuire.

 

Scurati è lo scrittore di “M”, il racconto su Mussolini e tra poco il libro diventerà una serie per Sky. Ha delle posizioni note. E' andato ospite alla kermesse del Pd, sull’Europa, dove spiegava che il periodar breve è di destra. Bortone, con l’arrivo della Rai di destra, ha perso il suo programma su Rai 1, “Oggi è un altro giorno”. Le è stato affidato, su Rai3, “Che sarà” programma di bassi ascolti. Bortone sta rilasciando interviste, ultimamente, dove ripete che i bassi ascolti si devono alla programmazione Rai. Per farsi notare, poche settimane fa, durante una puntata si parlava di William e Kate e lei (erano i giorni del "codice Fazzolari" per andare in tv, “niente panzoni”, lo aveva raccontato il Fatto) ha detto che “a William e Kate mandiamo Fazzolari. Si fa per scherzare”. Il momento era favorevole. Da giorni si discute del caso “Porta a Porta” (si ragionava di aborto e gli ospiti erano tutti uomini) inoltre Amadeus ha lasciato la Rai. Lo spaesamento Rai è così evidente che non servono articoli. Ma in Rai si può sempre peggiorare. Bortone e la sua produzione trattano con Scurati. Il vicedirettore dell’approfondimento che ha la delega sul programma è Giovanni Alibrandi, un altro in quota destra. Tutta la struttura fa capo a Paolo Corsini, il direttore che ad Atreju, da Giorgia Meloni, diceva “noi, noi!” che in comunicato si affretta a dire “nessuna censura”.

 

Il monologo di Scurati è stato visionato da questo trust di intelligenze di destra. Era un monologo alla Scurati: si partiva da Matteotti per arrivare al governo Meloni. Un minuto e mezzo. Non essendo attrezzati a gestire un minuto e mezzo di monologo, si usa la carta economica. La richiesta di Scurati è alta, la Rai offre meno, Scurati rifiuta. Solo i tonti di destra non comprendono che 1.800 euro sono poca cosa rispetto alla pubblicità gratuita che Scurati e Bortone possono ottenere dicendo “no”, non andate in onda. Scurati fa sapere che è pronto a rifiutare il compenso. Bortone fa il post sui social. L’effetto è formidabile. Usigrai, Pd, scrittori, fanno la loro parte e invocano l’intervento dei caschi blu, dell’Onu. Meloni dice invece che questo è il paese delle fake news prodotte dalla sinistra. E’ peggio. Molto peggio. E’ un paese stordito da scoppiati di destra a cui rispondono scoppiati di sinistra. Quelli di destra sono riusciti a fare passare un libro di successo nelle “Memorie di un fuoriuscito”, Serena Bortone in Ada Gobetti, così come la sinistra riesce a far passare la palla di rugby del direttore di destra Corsini negli stivaloni di Farinacci.

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