Un corridoio dell'Accademia di Perugia

Dal 1999 le accademie di Belle arti e i Conservatori non hanno conosciuto 

modifiche alle regole per l’insegnamento, nonostante, nel frattempo, 

il mondo ha vissuto uno stravolgimento in numerosi campi,

 dalla comunicazione alla formazione.

A partire dall’ultimo regolamento approvato  due giorni fa

 in Consiglio dei ministri, l’Alta formazione accademica e musicale

 (Afam) assomiglierà sempre di più alle università

E’ stata infatti autorizzata 

ad attivare i cicli di dottorato, da finanziare con i fondi del Pnrr. 

Cambia radicalmente la formazione e il reclutamento del personale: 

arriva l’abilitazione artistica nazionale, che si basa sul modello 

dell’abilitazione scientifica nazionale, già esistente per gli atenei

E’ il documento che costituisce l’attestazione della qualificazione dei 

docenti oltre che il prerequisito per accedere ai concorsi. Strada aperta 

anche per il profilo 

disciplinare, per valorizzare le esigenze didattiche più innovative 

delle singole istituzioni.

Si punta a superare il precariato storico caratterizzato dal reclutamento 

tramite graduatorie nazionali in via di esaurimento o tramite procedure 

basate su titoli e contratti a termine. I docenti a tempo indeterminato

nelle accademie e conservatori dovranno avvenire mediante

 selezioni pubbliche per titoli ed esami.

Per dare rilievo al ruolo d ricerca già esistente all’interno di queste realtà 

della formazione verrà istituita la figura del ricercatore Afam

I contratti a termine non potranno superare la durata massima di tre anni 

come dalle osservazioni del Consiglio di Stato. Un’altra novità riguarderà 

l’ampliamento della didattica a disposizione degli studenti.