L'ad in un'intervista alla Stampa: "Da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla"

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Usigrai a Sergio: “Dica chi vuole distruggere l’azienda e la difenda”

“Gentile amministratore delegato, leggiamo un suo colloquio pubblicato oggi dal quotidiano La Stampa in merito alla censura del monologo di Antonio Scurati. Il titolo le attribuisce questo virgolettato: ‘Vogliono distruggere la Rai. Ora chi ha sbagliato paghi. Nessuno mi ha informato di cosa stava accadendo’. Se vuol difendere l’azienda, lei ha il dovere di dire chi la vuole distruggere. E di difenderla. Anche perché quello che sta accadendo oggi è il frutto prevedibile delle scelte assunte in questi mesi. Per questo noi abbiamo il dovere di ricordarle che il suo primo atto come Ad è stato quello di nominare Direttore generale, una persona che ha definito l’antifascismo nel 2019 ‘una caricatura paradossale'”. Così l’Usigrai in una lettera aperta all’ad della Rai, Roberto Sergio, dopo il caso Scurati e la denuncia secondo la quale ‘vogliono distruggere’ l’azienda.

“E dobbiamo ricordarle che – solo per limitarci agli ultimi giorni – all’interno della direzione Approfondimento sono state prese decisioni che minano la credibilità e l’autorevolezza della Rai. Dalla scelta di parlare di aborto a Porta a Porta con 8 ospiti tutti uomini, alla decisione di cancellare metà delle repliche estive di Report. E ora la cancellazione del contratto ad Antonio Scurati per ‘motivazioni editoriali’. Così come dobbiamo ricordare che il Direttore dell’approfondimento è stato scelto da lei. E non ci sono state conseguenze quando sul palco di Atreju ha definito Fratelli d’Italia ‘il nostro partito’. Ma non è mai tardi per cambiare rotta. Quindi restiamo in attesa degli annunciati ‘provvedimenti drastici'”, prosegue l’Usigrai nella lettera. “Anche perché, gentile Amministratore Delegato, temiamo che non l’abbiano informata nemmeno in merito alla replica dell’Azienda al comunicato sindacale Usigrai letto oggi nelle principali edizioni dei telegiornali. La replica parla di ‘tentativo di strumentalizzare con polemiche sterili un caso montato sul nulla’, mentre lei sulla Stampa La definisce ‘una questione che non può finire qui” e annuncia “provvedimenti drastici’. Qual è quindi la valutazione aziendale?”, conclude l’Usigrai.


Sergio: “Vogliono distruggere la Rai, ora chi ha sbagliato paghi”

“Da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla”. A parlare, in un colloquio con La Stampa, è Roberto Sergio, ad della rai, in merito alla cancellazione del monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile dalla trasmissione ‘Che sarà’ condotta da Serena Bortone su Rai3.

“Quello che è accaduto non può finire qui – afferma – Per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici. Surreale come sia potuto accadere, è necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga”.

Sergio spiega che se avesse avuto “contezza” della trattativa con lo scrittore, “la questione avrebbe avuto un esito diverso”. “Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario, un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio”, aggiunge.

“Nessuno mi ha informato. Ho appreso del caso Scurati dal post che la giornalista Serena Bortone ha pubblicato profili social” e, dal suo punto di vista, “si doveva agire diversamente”.

“Possiamo anche discutere sulla richiesta di 1800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato”, sottolinea.