“Un sito gradevole situato tra due piccole ma prominenti colline tra le quali scorre al mare un fiume molto grande”.
Questa la primissima descrizione della Nova Gallia, l’odierna New York, redatta da Giovanni Da Verrazzano, esploratore fiorentino al servizio della corte di Francia. Fu lui, infatti, il 17 aprile del 1524 ad avvistare, a bordo del veliero Dauphine, un’insenatura profonda e ben protetta, un porto naturale che si allungava tra terre ricoperte di foreste e piante lussureggianti. Da Verrazzano stava risalendo la baia di New York ottant’anni prima del londinese Henry Hudson anche se la storia, per strane circostanze, attribuì per secoli alla missione di quest’ultimo, per conto dell’Olanda, questa grande scoperta.
A distanza di 500 anni, tuttavia, il grande schermo darà un decisivo contributo a rimettere nella giusta prospettiva la straordinaria epopea di cui fu protagonista 'Jean de Verrazane' (come firmava le sue missive dal Nuovo Mondo al re francese). New York, il 17 aprile, festeggerà l’arrivo della Dauphine tra Staten Island e Brooklyn, con un nuovo docufilm per la Rai e per le televisioni americane - "Giovanni Da Verrazzano: Dal Rinascimento a New York City" – che sarà proiettato in anteprima al Paley Center della Grande Mela. Un evento in collaborazione con la National Italian American Foundation (Niaf) e le massime istituzioni statunitensi e italiane, alla presenza delle autorità cittadine e del regista, Giuseppe Pedersoli.
Prodotto da Beaver Lake Pictures in collaborazione con Rai Documentari, con Alan Friedman come produttore esecutivo e il produttore Rai Gianluca Casagrande, il documentario – girato quasi interamente in Toscana – vede Carlo Pedersoli Jr. nel ruolo dell’esploratore italiano e l’attore Neri Marcoré in veste di narratore. ln primo piano la storia della vita e del viaggio di un personaggio di spiccate doti umane che, grazie al film, riemerge in tutte le sue sfaccettature: fine osservatore e scrittore, abile geografo e marinaio perché Giovanni Da Verrazzano fu soprattutto un uomo del Rinascimento.
Il film, preceduto da un’accurata ricerca storica, riconsegna peraltro il ritratto di un esploratore che “fu in molti modi più importante di Cristoforo Colombo, perché fu lui a mettere piede in Nord America e a mappare l'intera costa orientale del continente, dalla Carolina del Nord fino a Terranova, mentre Colombo rimase nei Caraibi”, evidenzia una nota di ACSI (Amici della Cultura e della Storia Italiana) associazione che con la Regione Toscana, il Ministero della Cultura, il Comitato Nazionale per gli Anniversari della Presidenza del Consiglio, Niaf e Stefano Ricci Spa hanno reso possibile il progetto.
Grazie al lavoro dell'archivista fiorentino Marco Calafati, giungono - per la prima volta su pellicola - i documenti originali sul prestito accordato nel marzo 1523 dalla Banca Gondi, rinvenuti negli archivi della famiglia. Si tratta di pagine importanti che confermano l'investimento di 700 scudi nella spedizione di Da Verrazzano sulle coste orientali americane (dalla Carolina del nord al Maine). Un finanziamento iniziale che, insieme alle intercessioni di Antonio Gondi, si rivelarono decisive nell'ottenere la non scontata approvazione del viaggio da parte del Re di Francia, Francesco I.
Le celebrazioni dell’anniversario si trasferiranno a stretto giro sull’altra sponda dell’Atlantico: a Firenze, città natale dell’esploratore, dove il docufilm sarà proiettato in prima nazionale, il 23 aprile, nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio e sarà inaugurata, il 24 aprile, una mostra sulla Cartografia Mondiale dal ‘300 al ‘500 realizzata con il sostegno del Comitato Nazionale per gli Anniversari della Presidenza del Consiglio, della Regione Toscana, dell’Istituto Geografico Militare Italiano e della Fondazione CR Firenze.
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