martedì 23 aprile 2024

Piersanti ha fatto bene a rinunciare alla candidatura ai 'David di Donatello'

 Una reazione apparentemente inspiegabile, quella del compositore Franco Piersanti di rinunciare alla candidatura per i premi cinematografici  'David di Donatello', ma condivisibile. Un musicista che ha scritto molta musica 'originale' per il cinema e la tv  non desidera essere accomunato ad altri  compositori, a ausa della dicitura del premio generica e che non rispecchia la realtà: 'miglior compositore'. 

 Per molte categorie dei prestigiosi premi si parla di 'originalità', come ad esempio nel caso della 'sceneggiatura' dove c'è un  premio per quella 'originale'; perchè non fare altrettanto per la musica? 

Perchè è ovvio che una musica originale di un film  per il cinema o la tv è cosa diversa da quella che utilizza, in massima parte, musica preesistente o ricorre ad esempio a celebri brani di ogni tempo, magari canzonette e  altre cosette.

 Come, d'altro canto,  ancora diversa considerazione meriterebbe la musica scritta per fiction che si articolano in parecchie puntate ed anche molte serie (è il caso del famoso commissario Montalbano che va avanti da parecchi anni, ogni anno con diverse puntate, ma che è riconoscibile dalla musica,  diventata una specie di sigla -  e  scritta da Piersanti).

 Dunque i 'David' nel settore della musica andrebbero rivisti articolandoli in diverse specifiche categorie.

 Nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa,  versione cinematografica di Luchino Visconti, la musica di Nino Rota, che per il film creò addirittura una sinfonia, merita diversa attenzione  e valutazione. 

La protesta di Piersanti deve sfociare nel ridisegno delle categorie riguardanti la musica, altrimenti viene da dire che si tratta della solita scarsa considerazione che della musica si ha nell'Italia  musicalmente analfabeta.

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