L’onorevole Chiara Colosimo, per quanto incredibile possa apparire, presiede nientedimeno che la Commissione Parlamentare Antimafia. Riveste, cioè, un ruolo apicale in una delle più complesse istituzioni del nostro Parlamento, sia per la delicatezza dei temi dei quali essa è chiamata ad occuparsi, sia per i poteri istruttori dei quali è dotata, equiparabili a quelli della magistratura inquirente. Il curriculum ufficiale dell’on. Colosimo ci informa che la stessa “ha intrapreso il corso di laurea in scienze politiche presso la LUISS Guido Carli in Roma, senza terminare gli studi”. E francamente non si stenta a crederlo, di fronte alla stupefacente sintassi delle dichiarazioni da costei rese in quel di Palermo, rivolgendosi a partiti politici e consigli comunali prossimi ai nuovi impegni elettorali.
“Faccio gli impresentabili”
«Vorrei che i partiti si affidassero alla Commissione Parlamentare Antimafia prima di presentare le liste, che chiedessero se le persone hanno dei problemi… e a quel punto non candidassero proprio gli impresentabili». Ed è irritata, la Colosimo, perché «ogni volta che faccio gli impresentabili (dice proprio così, “faccio gli impresentabili”) sorge una polemica» da parte di chi invoca l’assenza di pregiudizi penali. Lei dice insomma: piantatela con questa solfa, c’è un codice di autoregolamentazione che «prevede che io dica ad un cittadino: la persona che stai per votare potrebbe essere condannata per reati che a nostro avviso sono incompatibili con la cosa pubblica». “Potrebbe essere condannata”, avete capito bene; “a nostro avviso”, sissignore.
Le liste di proscrizione
Per quanto raccapricciante sia la sintassi della Presidente, il concetto è chiaro, e d’altronde non è altro che la grossolana evocazione della versione del codice di autoregolamentazione da ultimo aggiornato dal suo degno predecessore, il grillino Morra, che tutti ricordiamo, nella cui scia la Colosimo si pone con entusiasmo, e con piglio fermo. Insomma, lei vuole “fare gli impresentabili”, cioè -tradotto in lingua italiana- non vede l’ora di comporre le liste di proscrizione che questa vergognosa follia consente alla Commissione antimafia di redigere (anche per ipotesi di reato che nulla hanno a che fare con la Mafia), senza tanti piagnistei su presunzioni di innocenza e incensuratezze varie.
L’ex aspirante studentessa e la gogna volontaria
Sia la signora Colosimo a stabilire chi si può candidare e chi no; sia questa ex aspirante studentessa di scienze politiche ad additare al pubblico ludibrio i candidati “impresentabili”, senza tante ciance, tipo quelle fumisterie costituzionali sul diritto di elettorato passivo e sulla presunzione di innocenza. Certo, trattandosi di codice di autoregolamentazione, la gogna è volontaria ma, se non ti ci sottoponi, dovrai comunque renderne ragione. Quindi, la politica si affidi alle cure etiche della signora Colosimo, ci pensa lei “a fare gli impresentabili”, ed a salvare così le nostre istituzioni democratiche. Vi prego di credermi, non siamo su “Scherzi a parte”: da Bindi a Morra a Colosimo, a questo si è ridotto questo sventurato Paese. Uniti in un solo grido, in una corale e commossa invocazione democratica: “Famo gli impresentabbili”!
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