giovedì 18 aprile 2024

Legge sull'aborto. Scintille fra Spagna e Italia. Ma noi abbiamo una premier come Meloni ed una ministra come Rocella. Dunque le donne italiane possono stare tranquille

 Il consiglio europeo straordinario, in corso oggi e domani a Bruxelles, parte con polemica sull’aborto tra Italia e Spagna. Ad iniziare il contenzioso è stato un post sui social di Ana Redondo, ministra per l’Uguaglianza spagnola, che, commentando le intenzioni del governo italiano di favorire l’accesso delle associazioni pro vita nei consultori, ha lanciato una frecciata: «Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’estrema destra, minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini».

 


 


Un commento a cui ha risposto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, a Bruxelles per il consiglio europeo, ha replicato: «Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni». Sulla questione è intervenuta anche la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Rocella che ha consigliato alla collega spagnola di formare la propria opinione sui testi e non sui comunicati stampa delle forze politica di sinistra italiana che, a dire di Rocella, non conoscono il contenuto della legge 194 visto che l’emendamento al dl Pnrr non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge 194. Aria frizzante a Bruxelles.

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