domenica 21 aprile 2024

Contro Scurati, ed ora, forse, anche contro Serena Bortone

Apprendiamo leggendo i giornali di oggi che Antonio Scurati, autore di tre volumi su M - che sta per Mussolini, non per Merda riferito allo scrittore come ha  vergognosamente ironizzato Sallusti, in uno  stile di M(erda) - da mesi subisce violenze insulti intimidazioni per il suo dichiarato antifascismo. 

In nome del quale si è spinto spinto, senza paura, a lottare anche contro i fascismi, ed i fascisti che indegnamente occupano cariche pubbliche;  e che ha, sua sponte, anche rinunciato a rappresentare l'Italia alla prossima Fiera di Francoforte, di cui il nostro Paese è ospite d'onore, per il suo giudizio negativo sulla commissione che ha scelto i partecipanti (Commissario straordinario e dunque coordinatore di tale partecipazione è stato  nominato da Sangiuliano - ministro che come Meloni e La Russa stenta a dichiararsi antifascista - Mauro Mazza.

Questo pomeriggio partecipa a Napoli alla manifestazione 'La Repubblica delle Idee', a cadenza  annuale, promossa dal quotidiano La repubblica, invitato all'ultimo momento dopo la censura Rai alla sua presenza nella trasmissione Che sarà condotta dalla Bortone.

 La quale, sempre a leggere i giornali di oggi, oltre a vedere la sua trasmissione  probabilmente chiusa, potrebbe essere fatta oggetto di una azione disciplinare interna, che sarebbe il colmo in Rai e in qualunque altro posto nel mondo.

 Mentre azione disciplinare dovrebbe essere rivolta contro chi ha creato tutto questo casino, cioè Corsini, Fdi dichiarato, il quale, - alla maniera solita dei servi, ha pensato di compiacere il padrone, esagerando nell'azione di censura, senza ragionare prima di assumere una decisione che a chiunque altro sarebbe subito apparsa fuori luogo,  anzi, a dirla tutta, vergognosa.

 Roberto Sergio, alla vigilia della sua dimissione da Amministratore delegato, per far posto al fedelissimo Giampaolo Rossi, meloniano di ferro e di fede, ha promesso che la cosa in Rai non può concludersi senza che nessuno paghi, e lamentando che lui non sapeva  nulla di tutta questa storia - ha saputo solo quando il guaio era fatto - altrimenti non avrebbe fatto succedere il casino che è poi successo.

 Questa dichiarazione di Roberto Sergio (su La Stampa) induce  anche a pensare che lui rappresenta la Rai nelle occasioni istituzionali ed ufficiali, mentre chi decide, già da tempo, è Rossi, da molto prima che prenda il suo posto.

 E poi non si vuole che si dica che la Rai attuale è meloniana.

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