lunedì 22 aprile 2024

Fiorello su Scurati, Bortone e Rai. Ironia acuta ed intelligente

 

Fiorello su Antonio Scurati

«Abbiamo fatto fatica a lasciare questo testo – in riferimento alla sigla del lunedì - C’era un messaggio politico intrinseco e volevano bloccarcelo», con questa battuta Fiorello apre la discussione sul caso Scurati. È infatti impossibile non parlare della recente censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati, in onore del 25 aprile, per la trasmissione Chesarà di Serena Bortone. Lo showman continua: «Ha scritto un libro su Mussolini, una trilogia. Questo è il record dei record: il monologo censurato più visto dei monologhi censurati. Ieri siamo andati festeggiare il compleanno di Susanna: sul menù del ristorante c’erano i primi, i secondi ed il monologo di Scurati. Cosa leggerà il Papa all’Angelus? Il monologo ovviamente!» – continua poi facendo ironia sul caso, agganciandosi all’uscita del nuovo album di Taylor Swift - «Taylor Swift batte un altro record: in The Tortured Poets Department, alla traccia quattro, c’è il monologo di Scurati, in italiano! In Rai c’è gelo tra i corridoi questi giorni, nessuno si parla… la mattina si gioca a curling».

Fiorello saluta Serena Bortone

L’attenzione passa poi sulla stessa conduttrice: «Salutiamo Serena Bortone, adesso ti becchi la punizione… A me Roberto Sergio già me l’ha comunicata. Lo sai che c’è un Decalogo di cose che in Rai non puoi fare. A quanto pare le affideranno un varietà di prima serata su Rai Uno, una punizione che non si merita». Fiorello, scherzando con il pubblico presente al Foro Italico, aggiunge al dibattito: «Oggi la Rai non ha censurato alcun cartello del pubblico! Ricordate che la Rai ha fatto anche delle cose buone. Qui Roberto Sergio si è ribaltato, satira sulla satira nella satira. A me non hanno mai censurato, significa che non sono nessuno. Vorrei essere censurato in diretta, anche perché fa aumentare gli ascolti. La Bortone ha fatto un punto in più di share. Ti tocca fare il varietà: Bortonissima». Non può mancare poi un accenno alla politica del nostro Paese: «Prodi dice "Chi si candida deve andare a Bruxelles". La Schlein, che uno quando va a votare non sa neanche come scriverlo, risponde "Decido io dove fare le mie vacanze"– scherza il conduttore - PD diviso non è un titolo, non è notizia. Una notizia sarebbe stata "Pd unito"».

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