sabato 20 aprile 2024

La Rai di Giorgia Meloni, 'fascista nell'animo', vieta il monologo dello scrittore SCURATI sul 25 aprile, annunciato a 'C he sarà' la trasmissione di Serena Bortone ( da Il Sole 24 Ore)

 

25 aprile, stop a monologo di Scurati su Rai3. L’opposizione: «Censura»

Stop alla presenza dello scrittore Antonio Scurati, che questa sera su Rai3, nella puntata di CheSarà, doveva proporre un monologo sul 25 aprile. Ad annunciarlo è la conduttrice del programma Serena Bortone con un post su Instagram, in cui spiega di aver appreso «con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato» senza «spiegazioni plausibili». Una decisione criticata da Pd, M5S e dalla sinistra di Avs, che hanno parlato di «censura».

«Nella puntata di questa sera di Che sarà - scrive Serena Bortone su Instagram - era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riesce a ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre sono riuscito a ottenerla nemmeno io».

Nel monologo che non andrà su Rai3, pubblicato su Repubblica.it, Scurati dice che la premier Meloni «si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023)».

 

«Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo - dice Scurati in un passaggio del monologo la cui messa in onda è stata cancellata -. La parola che la presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana».

L’azienda replica attraverso il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini: «Nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà..., condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione». E aggiunge che sono in corso accertamenti «di natura economica e contrattuale».

Antonio Scurati è diventato famoso nel 2019, quando vinse il Premio Strega grazie a “M, il figlio del secolo”, romanzo che parla della vita del Duce del fascismo. Intervistato dal quotidiano francese Le Dauphiné Libéré, lo scrittore napoletano aveva dichiarato che «ciò che sta accadendo oggi in Italia non è la ripetizione del passato. Ma la vittoria clamorosa, in Italia, di un partito che ha le sue radici culturali e ideologiche nel fascismo è un dato di fatto. L’Italia è minacciata da quei partiti che sono gli eredi di Mussolini non tanto come fascismi, ma come inventori del populismo».

«Scurati è uno di quegli autori molto intelligenti che, con la destra al governo, sanno di poter fare marketing vendendo libri e incassando soldi dalle apparizioni pubbliche» ha detto il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. «Il fascismo era morto cinquant’anni fa abbondantemente in Italia, figuriamoci oggi. Scurati si occupi dei criminali comunisti che ancora regnano nel mondo. Questa solfa rituale e anche ridicola fu ben descritta, sempre cinquant’anni fa, da Pasolini che, senza offendere nessuno, era ben altra cosa rispetto a chi cerca solo di procurarsi diritti d’autore».

 

Sulla vicenda interviene la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia (M5S): «Casi come quello che coinvolge in queste ore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico, ne minano la credibilità e gettano un’ombra sulla sua indipendenza. Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Scurati. È necessario che l’azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio».

Pd: censura insopportabile

«Telemeloni questa volta l’ha fatta veramente grossa» attacca il Pd con il responsabile Informazione nella segreteria Sandro Ruotolo. «A 5 giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare. Chiediamo a tutte le antifasciste e gli antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile».

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