lunedì 22 aprile 2024

Caso Scurati. Interviene l'amministratore delegato Roberto Sergio ( da Primaonline)

 

Roberto Sergio

Sergio sul caso Scurati: “Distruggono la Rai, prenderemo provvedimenti”

L’amministratore delegato della tv pubblica intervistato da La Stampa stronca di fatto le scelte prese dai funzionari della tv pubblica che hanno gestito la vicenda Scurati. Dilettanti verso cui saranno presi provvedimenti seri. “Nessuno mi ha informato di quanto stava accadendo, chi ha sbagliato deve pagare”. Redde rationem in vista

L’ad della Rai Roberto Sergio contro i due fedelissimi del dg e ad in pectore, Giampaolo Rossi? Si prepara molto probabilmente un regolamento di conti tra il manager arrivato a fine mandato e i direttori di genere che all’interno della tv pubblica sono l’espressione più ‘pura’ della destra di Giorgia Meloni: Paolo Corsini, direttore Approfondimento, che ieri ha scatenato lo tsunami Scurati. Ma perché no, anche vs. Angelo Mellone, responsabile Intrattenimento Day Time, che ai tempi del post Sanremo non aveva gestito con prontezza ed efficacia il caso delle proteste dell‘ambasciatore israeliano contro Ghali, perché assente per gestire un premio letterario in Umbria.

Il direttore generale Rai, Giampaolo Rossi (S), e l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, durante la presentazione dell’offerta Rai per l’estero, Roma, 06 dicembre 2023. ANSA/ETTORE FERRARI

Che la misura sia colma e lo scontro dirimente imminente lo lascia intendere l’intervista pubblicata stamane da La Stampa a Sergio. Preso al volo in treno, diplomatico ma deciso, l’ad in carica prende le distanze da un comportamento senza precedenti dei responsabili che dovevano affrontare la situazione. La gestione del caso, del resto, è stata quai unanimemente considerata dilettantesca dentro le segrete stanze di Viale Mazzini. Intervistato da Paolo Festuccia, Sergio comunque si chiama fuori. Raggiunto al cellulare dal giornalista precisa che non sapeva «di quanto è accaduto o stava accadendo. Ho appreso del caso Scurati – spiega – dal post che la giornalista Serena Bortone ha pubblicato profili social. Per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici”.

Il costo di agenzia dello scrittore divenuto materia ‘burocratica’ del contendere? “Possiamo anche discutere sulla richiesta di mille e 800 euro per un minuto in trasmissione – continua Sergio – se la richiesta fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato”. 

L’ad spiega: “Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario, un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio”. Quindi, come è possibile che si sia generato un caso così delicato, che mina la credibilità e l’autorevolezza della tv pubblica?

Secondo l’amministratore delegato della Rai “il nodo è un altro: da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla”. Sergio però, aggiunge Festuccia “da consumato democristiano non indica tracce né identikit dei presunti mandanti e killer di viale Mazzini”.

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