giovedì 18 aprile 2024

Vent'anni fa alla Sapienza. Gli studenti, in sciopero contro il Rettore della Sapienza, ritardarono il concerto celebrativo dei 700 anni dell'Università, diretto da Muti. L'altro ieri gli studenti hanno impedito il concerto della IUC.

  Concerto di Riccardo Muti con  l'Orchestra della Scala, a Roma nell'Aula Magna dell'Università. 7 aprile 2003. Per i 700 anni della Sapienza. Per l'occasione il celebre direttore riceverà la laurea 'honoris causa' in scienze musicologiche.

Il  concerto - si annunciò - sarà trasmesso in prima serata su La7 alle 20,25, lunedì 7 aprile dall'Aula Magna dell'Università La Sapienza, alla presenza del Rettore Giuseppe D'Ascenzo, che farà una breve prolusione al concerto, evidenziandone il significato. 

La serata televisiva sarà presentata da Corrado Augias. L'emittente per dare spazio al concerto di Muti ha cancellato il suo prime time che comprendeva il programma di approfondimento «Otto e mezzo» ed «Il processo di Biscardi». Muti eseguirà alcune delle opere di Mozart.

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Il Concerto era annunciato con la dovuta enfasi, per la presenza dell'Orchestra della Scala con il suo direttore Muti. Noi c'eravamo, e quella serata turbolenta la raccontammo su Il Giornale.

 In quei giorni l'Università romana era in agitazione, gli studenti protestavano contro il Rettore. L'aula Magna era piena ma l'aria non era certamente tranquilla, tanto è vero che dopo che l'0rchetsra era entrata, Corrado Augias, già allora scritturato come 'bravo presentatore' di concerti, appena prese la parola fu interrotto e contestato.  Nonostante tentasse in tutti i modi di far ragionare la rumorosa platea, il concerto sembrò sul punto di essere cancellato. Cosa che avrebbe dovuto fare l'Università. Augias tentò più volte di parlare agli studenti, ma questi non se lo filarono ed anzi non lo fecero neanche parlare.

 L'orchestra uscì dal palco e si disperse nel Rettorato, mentre Muti, solo, sedeva nel retropalco. Andammo a salutarlo, era molto contrariato; parlammo della insolita situazione, dicendoci anche che forse l'Università avrebbe potuto rimandare il concerto, per la situazione di agitazione.

 Insomma furono fatti molti tentativi, alla fine  soltanto dopo un'oretta di attesa, Muti uscì sul palcoscenico e parlò lui agli studenti, i quali lo ascoltarono ed alla fine, seppure con molto ritardo,  consentirono che il concerto avesse luogo. La laurea Muti naturalmente non  gli fu data in quella occasione, bensì anni dopo, quando il direttore assunse un incarico all'Opera di Roma. Nel corso di una cerimonia alla quale pure assistemmo che, per la pochezza, faceva il, paio con la serata del ritardato concerto. 


 Come allora, quando comunque il concerto ebbe luogo, anche l'altro ieri, in quella stessa Aula Magna gli studenti che protestavano contro Israele, a favore dei Palestinesi e di Gaza massacrata dal Governo israeliano, non hanno consentito che si svolgesse il concerto che prevedeva l'esecuzione a Roma di un brano sinfonico-corale di Silvia Colasanti, scritto per Spoleto e lì ascoltato, su commissione dell'allora direttore artistico Ferrara.

 La direzione della IUC  aveva fatto ogni sforzo per la riuscita del concerto ma non se ne è fatto nulla. C'era da meravigliarsi poi tanto, come abbiamo letto?

 Crediamo e pensiamo di no. La questione palestinese, l'assedio di Gaza e il, comportamento del governo israeliano sono da sanzionare e meritano di essere condannati. e se non l'hanno fatt0o con la dovuta forza i governi dobbiamo essere grati agli studenti che hanno manifestato per una causa sacrosanta: contro il genocidio che Israele sta compiendo nella striscia di Gaza, contro Hamas che aveva compiuto un vero e proprio eccidio in quel tragico  7 ottobre,  soprattutto di giovani che partecipavano ad un raduno musicale.

 Per un concerto c'è sempre tempo; e rimandarlo per causa maggiore, come nel nostro caso, non crea il  medesimo danno che un giorno in più di guerra procura ai palestinesi e a tutti gli abitanti di Gaza. 

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