lunedì 4 dicembre 2023

Giulia Cecchettin. Al suo funerale, domani a Padova, il padre leggerà un messaggio ( da Il Resto del Carlino)

  “Abbiamo scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio”. Con poche parole Gino Cecchettin ha parlato stamattina davanti a casa a Vigonovo dei funerali della figlia Giulia, uccisa lo scorso 11 novembre da Filippo Turetta. Le esequie si terranno martedì 5 dicembre alle 11 nella basilica di Santa Giustina in Prato della Valle a Padova, una delle chiese più grandi del mondo dove sono attese migliaia di persone e dove verranno allestiti dei maxischermi per poter seguire la cerimonia anche dalla piazza all’esterno. “Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno - ha aggiunto -. Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica, ma sto cercando di dire le cose al meglio”.

Gino Cecchettin, il padre di Giulia ha parlato dei funerali della figlia
Gino Cecchettin, il padre di Giulia ha parlato dei funerali della figlia

L’inchiesta sull’omicidio di Giulia

Intanto l’inchiesta sull’omicidio di Giulia Cecchettin sembra aver raccolto tutti gli elementi per chiarire ogni passaggio di ciò che è accaduto e portare alla condanna di Filippo Turetta, reo confesso. Dopo l’autopsia sul corpo della studentessa eseguita venerdì e durata 14 ore per rispondere in modo accurato a tutti i quesiti degli inquirenti, e dopo l’interrogatorio di ieri durato 9 ore davanti al pm in cui lo studente 21enne ha detto che riteneva Giulia come “sua”“non accettavo che fosse finita”, e ha ribadito di voler scontare la pena per le sue responsabilità, i punti più forti su cui potrà lavorare la difesa potranno essere quelli della premeditazione del delitto e le condizioni psichiche di Turetta. 

Premeditazione, ergastolo e perizia psichiatrica

“Perché ci sia premeditazione è necessario che fra l'ideazione e l'esecuzione del delitto passi un tempo congruo”. Lo ha spiegato, in un'intervista al Corriere della Sera, il giurista Gian Luigi Gatta, parlando dell'omicidio di Giulia Cecchettin. “Ma attenzione - prosegue l’esperto - perché non sempre premeditazione significa ergastolo. Ci sono delle situazioni attenuanti, come la giovane età e l'incensuratezza, che lo possono evitare. Il giudice ha una grande discrezionalità nella decisione”. E alla domanda se si possa arrivare all'ergastolo senza la premeditazione risponde: “Sì, la legge lo prevede anche nel caso in cui sussistano altre aggravanti: motivi abietti o futili o crudeltà o, da ultimo, anche il legame affettivo introdotto dal codice rosso femminicidio”. Quanto a un'eventuale perizia psichiatrica dice: “Immagino che verrà chiesta, mi sembra il tipico processo che si gioca molto su questo punto”

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