«In riferimento al contenuto dell'intervista apparsa su Repubblica al direttore dell'Intrattenimento Day Time Rai, Angelo Mellone, da ambienti Rai trapela - a quanto si apprende - che alcuni riferimenti a Fiorello e Mara Venier sono parole in libertà che non corrispondono affatto al pensiero del Vertice aziendale». Insomma sembra proprio che i vertici dell'azienda della tv di Stato non abbiano gradito le parole di Mellone rilasciate ieri.
Adnkronos:
"Sono indiscutibili - e costituiscono una risorsa fondamentale per il servizio pubblico - il talento, la passione il grandissimo successo di ascolti e la scommessa di un mattin show su Rai2 di una star assoluta come Fiorello.
E lo stesso vale per il grande contributo che ha dato e darà alla Rai anche nella prossima stagione una signora della Domenica della televisione come Mara Venier"
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Mellone ha detto anche che lui è meloniano, soltanto per l'assonanza con il cognome della premier, benché Giorgia abbia 'meloni' e lui uno solo di 'mellone'.
Che in Rai ha fatto la gavetta e tutta la trafila prima di arrivare dove è ora; e che è anche scrittore tanto è vero che da un suo libro la Rai sta realizzando una fiction ( era proprio il caso di vantarsene, mentre sarebbe stato opportuno non consentire la trasposizione fino a quando sta in Rai?)
Ed anche - come hanno sempre detto e mai fatto tutti i vertici Rai, ai vari gradi - che è necessario dimezzare lo strapotere degli agenti, dando anche la ricetta: la creazione di un gruppo di 'lavoro' fatto di gente con la testa e con le p...( servono l'una e le altre!) che inventi nuovi programmi e format.
E , infine, che non tutti i flop sono uguali (nel suo caso non sono uguali quello della De Girolamo e di Pino Insegno, se uno è stato sottovalutato, mentre l'altro ha portato all'uscita del presentatore) anche perchè per il successo di una nuovo format occorre tempo, attendere di fidelizzare il pubblico. (Pietro Acquafredda)
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