giovedì 21 dicembre 2023

Chiara Ferragni nella bufera

 Adesso non si salva per nessuna ragione. qualunque cosa abbia fatto , stia facendo o ha in mente di fare, ha un vizio di base. Quella giovane donna dalla faccia d'angelo è diventata, nel giro di  ventiquattrore, la più diabolica ingannatrice, affamata (o assetata)di soldi.

 Prima di affrontare questo argomento, spinosissimo, per il quale anche io ho qualche cosetta da dire, voglio replicare a quei quattro miei colleghi ( giornalisti, intendo) burini che non hanno capito immediatamente quanto chic fosse la sua mise da peccatrice pentita, al punto  che l'hanno, inavvedutamente e per scarso anzi nullo senso dello stile, paragonarla alla mise del deputato Soumahoro, anch'egli nell'atto di pentirsi. Grigio anche quello, ma acquistato al  mercatino rionale o da una bancarella. Questo solo per sottolineare che anche nel momento più impegnativo della sua carriera, Chiara Ferragni non ha rinunciato a dare una lezione di stile. Che non vale per tutte le stagioni della vita della Ferragni. 

Inoltre, è bene che lo dica, anche non richiesto,  come molte giovani donne, della stirpe delle influencer od aspiranti tali, dovrebbero spiegarci che mestiere intendano fare da grandi; perchè a giudicare da come si vestono, sorge qualche dubbio serio, quasi amletico sul loro, futuro e presente professionale e personale.

E adesso ritorno all'argomento Ferragni 'da angelo a demonio'. I tribunali aprono fascicoli su di Lei, i suoi fans social l'abbandonano o criticano, ed alcune aziende rescindono contratti milionari di sponsorizzazione o partneriato, dopo lo 'scandalo'. Contro di Lei si sta aizzando  una nota giornalista influencer che non ha voluto vedere la trave del suo occhio, nel senso del conflitto di interessi, e ì vede la pagliuzza dell'occhio della Ferragni.

 Adesso alla Ferragni con tutta la sua famiglia, converrebbe abbandonare l'attico lussuoso ( ma un pò burino da quel che si è visto, Come mai?) e sparire dalla circolazione, trasferendosi  lontano dall'Italia, per cominciare una nova vita. Perchè adesso, anche per sottile invidia o per vendetta, la incolperanno anche di aver messo Cristo in croce - come si usa dire sbrigativamente.

 La sua trasformazione, senza neanche attendere che si facciano i necessari riscontri, è figlia della cultura ( incultura) del dio 'mammona'. oltre che della logica dell'apparire.

 Ho letto oggi un articolo di Mughini, uscito su Dagospia, nel quale lamenta come ad uno come  Italo Svevo - un esempio - non una lira è derivata dal suo genio;  mentre a tanti, di tutti i sessi, e senza genio alcuno, arrivano soldi per nulla. E più soldi arrivano (fanno) più ne vogliono, con il pericolo di inciampare ogni momento e farsi male ( come potrebbe essere il caso di Chiara Ferragni).  Nella logica  di voler far soldi nella vita,  anche non importa come, si arriva anche a certi risultati.

 Consiglio a Mughini, se non l'ha già fatto, di leggere qualche recente sortita di Vittorio Feltri a proposito dei soldi. Lui certo se li è guadagnati, forse in misura superiore a quanto meritasse, ma tutta colpa dei suoi munifici pagatori editori non certo sua che non li ha rifiutati. Ha scritto Feltri che lui guadagna molto, e molto ha anche guadagnato nella sua vita, al punto da comprare case per tutta la sua famiglia, e da giudicare il valore di tante persone da quello che guadagnano. E si è spinto anche oltre, sfoderando il suo ben noto cin ismo, quando gli hanno chiesto se si interessa di quanto guadagnano i giornalisti del suo giornale, ed ha risposto: chissenefrega! Poco prima aveva detto che lui guadagna 28.000 Euro al mese. 


                                              *****

 La parabola della trave e della pagliuzza

                                                        ( Vangelo di Luca 6,39-45)

 


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda".


 

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