Le pagelle di un esperto: Domenico Giordano - ARCADIA ( da Il Giornale)
Beatrice Venezi, maestro d'orchestra di fama mondiale e orgoglio italiano, ha un costante mood positivo per tutto l'anno. Le sue esternazioni pubbliche sono molto rare, è il suo lavoro a parlare per lei, un lavoro che l'ha trasformata in una bandiera del made in Italy nel mondo. Le rilevazioni proposte da Giordano ci riportano un mood positivo al 54,4% per i dodici mesi del 2024;
mentre Chiara Ferragni ha avuto un tracollo importante in appena due settimane a causa del 'pandoro gate'. Tuttavia, l'analisi effettuata da Domenico Giordano ci dimostra che anche precedentemente rispetto al caos mediatico l'influencer non godeva di particolare stima da parte degli italiani. "Siamo passati dal 48% al 32% delle ultime due settimane", ci spiega lo spin doctor di Arcadia, sottolineando come per l'influencer al momento le emozioni prevalenti negli italiani siano di rabbia e tristezza. La sinistra dovrà ripensarsi nel prossimo anno se vuole cercare di riconquistare terreno in ogni ambito di interesse degli italiani.
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Premetto che la tesi, tutta mia, che il successo delle due giovani italiane sia frutto soprattutto della ignoranza e della conseguente facilità con cui abboccano, acriticamente, tanti italiani giovani anch'essi, non piacerà a nessuno. Perchè non è difficile risponderci: troppo facile accreditare un successo all'ignoranza. Quando si registra un qualche successo, senza prevedibili radici e basi, una qualche ragione c'è sempre. Nel nostro caso, oltre l'ignoranza di tutti quelli che l'assecondano, c'è la bravura delle due nel sapersi vendere, anche se poi vendono fumo nell'uno come nell'altro caso.
Cominciamo dalla Ferragni, giovane bella e brava. Ma come si può seguire una ragazza che alla sua età è tutta marchiata, senza tatuaggi - quelli li porta suo marito Fedez. Marchiata, nel senso che su qualunque cosa indossi - non solo lei , perfino quei poveri suoi figli - c'è una firma del Made in Italy, ultimamente anche la sua per una linea di produzione propria, con relativi negozi 'monomarca' e siti internet di appoggio per le vendite.
Beatrice Venezi, invece, che agisce in un settore di élite o 'di nicchia', come è la musica cosiddetta 'classica', parla poco, non racconta se stessa attraverso storie, diffusissime sui social, ma non disdegna la pubblicità (un settore nel quale professionalmente è attivo suo padre che le fa anche da agente) - nota quella per 'bellicapelli' - e, patrocinata da Meloni & compagnia fa la sua carrierina di direttrice d'orchestra - lei esige 'direttore d'orchestra'- girando per luoghi 'politicamente' segnati 'di destra' (seguendo le orme del padre che ha ricoperto ruoli dirigenziali nazionali addirittura in 'Forza Nuova').
Da giorni si legge sui giornali di Beatrice Venezi, 'maestro d'orchestra', senza capire quale dizionario abbia suggerito questa dizione. Lei è 'direttrice', o 'direttore' come preferisce la diretta interessata, d'orchestra.
Che poi, a dirla tutta, lei non è, per le scarse prestazioni dal podio, sul quale si fa ammirare soprattutto per come si veste.
Tanto meno corrisponde a verità che goda di 'fama mondiale' e rappresenti un 'orgoglio italiano'. E' un ritornello da disco rotto che viene ripetuto all'infinito nella speranza che convinca, senza ragioni, perchè 'repetita iuvant', soprattutto gli ignoranti, di cui il nostro Paese, anche per la musica, è pieno. (Pietro Acquafredda)
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